Siena, 17 agosto 2025 – Promessa mantenuta da Gingillo: ’Dedicherò il primo Palio che vinco a mio figlio Dario’, aveva detto dopo la sua nascita. Così è stato. Questo successo, dice il fantino, è tutto per quel bambino che appena vede il cavallo Anda e Bola, nel pratino davanti alla stalla, allunga le braccia verso di lui. “Una vittoria che proprio mi ci voleva. Ripetevo sempre che serviva però un soggetto competitivo. Poi è chiaro che si deve aggiungere un po’ di fortuna. Quando hai un cavallo da corsa il resto lo devi infine mettere tu”, spiega Gingillo dopo essere stato portato in trionfo.
Gingillo ha preso una mossa perfetta.
“Sì, partito bene nonostante per le prove avesse creato qualche problemino. Poi abbiamo trovato la quadra, ho letto bene la partenza e sono riuscito ad andare via”.
Raggiunta quota quattro vittorie...
“Eh sì, troppo poche”.
Durante i tre giri sei stato incalzato continuamente.
“Controllavo abbastanza, ho avuto un pochino di paura all’ultimo giro perché vedevo il Leocorno venire molto forte. L’ho un po’ allargato, sennò insomma...”
Come valutavi Anda e Bola?
“Uno dei tre più papabili”.
Che giorni sono stati nel Valdimontone?
“Bellissimi, bellissimi. Una Contrada compatta. Sembrava che fosse una famiglia allargata. Poi io ho con loro rapporti da tanti anni, si è chiuso un cerchio”.
Quanto pesava la mancanza della vittoria?
“Pesava perché sapevo di poter ancora dare tanto ma non capitava l’occasione giusta da sfruttare. Di questo ringrazio le Contrade con cui ho rapporto che mi hanno dato fiducia in questi anni. Che hanno corso quest’anno e anche quelle che non hanno corso. Mi danno una carica fuori dal comune. Poi c’è un’altra cosa che voglio aggiungere...”
Sentiamo.
“C’ero rimasto molto male del Palio di luglio. Troppe chiacchiere negative su di me, non tanto come fantino perché penso che potevano dire poco. Più sulla persona, sull’affidabilità. Mi sembra che, nonostante ci sia stata una mossa lunga, qualcuno ha fatto il palio uguale”.
Un bagno di folla per Gingillo, che nonostante il successo è rimasto freddo. Una caratteristica che, a margine dell’intervista, gli ha riconosciuto anche il capitano del Valdimontone. Per Gingillo si tratta della quarta vittoria dopo quelle del 16 agosto 2008 nel Bruco, del 2 luglio 2009 nella Tartuca, quindi il 16 agosto 2018 nella Lupa. Ha corso 34 carriere vincendone appunto 4. Confermando che il Palio è ancora saldamente in mano ai quarantenni: Gingillo che ha vinto ne ha 43, Tittia 40 e Velluto, che ha tirato fuori il massimo da Viso d’angelo, ne compirà 45 a dicembre. I giovani devono ancora dimostrare tanto, soprattutto la continuità.