MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Gaetano Bonicelli. Il lungo viaggio in terra di Siena

Una foto una storia L’incontro con Ratzinger del 1991 nello scatto di Augusto Mattioli.

Una foto una storia L’incontro con Ratzinger del 1991 nello scatto di Augusto Mattioli.

Una foto una storia L’incontro con Ratzinger del 1991 nello scatto di Augusto Mattioli.

La foto di Augusto Mattioli ferma nel tempo un momento di storia, sia senese che internazionale: è il 1991 e l’allora cardinale Ratzinger fa visita all’arcivescovo di Siena Gaetano Bonicelli. Tante cose devono ancora accadere sia dentro queste mura che in altre ben più all’attenzione del mondo. Bonicelli, oggi arcivescovo emerito della nostra diocesi, ha compiuto cento anni lo scorso 24 dicembre. È nato il 13 dicembre 1924 a Vilminore di Scalve, in terra bergamasca. Non ripercorriamo tutto il suo cammino ecclesiale, e segnaliamo come data rilevante il 14 novembre 1989 quando papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Siena-Colle val d’Elsa, Montalcino succedendo a Mario Ismaele Castellano, che ha indubbiamente segnato un’epoca da queste parti e che si era dimesso per raggiunti limiti di età.

Il 14 gennaio 1990 prende possesso dell’arcidiocesi. Inizia così ’l’era Bonicelli’, caratterizzata da una precisa volontà di comprendere la città, il suo particolare spirito, sempre come un’ondata di grande e rassicurante entusiasmo. Si arriva così al 23 maggio 2001, quando anch’egli ha raggiunto i limiti di età.

Ancora Giovanni Paolo II accoglie l’istanza e nomina nuova arcivescovo in terra di Siena Antonio Buoncristiani, vescovo di Porto-Santa Rufina. Ci piace mettere insieme diversi gradi di storia e proprio questa foto ci insegna che tutto ha una sua successione, che anche il mondo della Chiesa, che talvolta ci appare immobile, ha i suoi passaggi, i suoi cambiamenti che magari al momento non ci sembrano tali, ma che avvengono silenziosi e irremovibili. Sono quei passaggi di ruoli e di tempo che invece ci fanno distinguere il passato dal presente. Anche nella solennità della Chiesa.

Gramsci affermava che la storia insegna ma non ha scolari, il che significa anche che spesso non comprendiamo certe lezioni del passato per girarle al nostro presente. Qui, dobbiamo dire, che il salto di meridiani fra passato e attualità è quantomai evidente. La presenza della Chiesa oggi ha cambiato passo e linguaggio, obiettivi e equilibri. Ma soprattutto ha cambiato uomini. Ci sembra più vicina ai reali bisogni della gente. Ora più che mai questa foto ci sembra davvero ’antica’.

Massimo Biliorsi