Vanno a rubare tartufi nel cuore della notte: scoperti e condannati

Nei guai due fratelli di Arezzo: dovranno risarcire il proprietario che è di Chiusi

Brutto incidente per un cercatore di tartufi

Brutto incidente per un cercatore di tartufi

Chiusi (Siena), 20 marzo 2019 - I tartufi che cercavano di rubare nel cuore della notte, in un appezzamento di terreno nella zona di Montevenere, sono costati salati a due fratelli di Arezzo, uno di 55 anni e l’altro di 41, condannati a sei mesi di reclusione per tentato furto. Più il pagamento di 400 euro di multa, 700 il risarcimento per la parte civile e le spese legali. Erano difesi dall’avvocato Marco Bufalini.

A incastrarli, come emerso nel corso del processo davanti al giudice Luciano Costantini, era stato il proprietario del fondo agricolo adibito a tartufaia, assistito dall’avvocato Massimiliano Barbanera. Lì i preziosi tuberi crescevano in maniera spontanea. Per questo l’uomo aveva recintato un’ampia area in modo da evitare intrusioni. Nel 2016, però, vedeva la rete abbassata e dei buchi nel terreno. Sospettando appunto che qualcuno s’introducesse di notte nella proprietà per raccogliere i tuberi, ricercatissimi da tutti i ristoranti d’eccellenza, aveva cominciato a tenere d’occhio il podere. Anche nelle ore notturne. Finché un giorno non vede delle luci muoversi nel verde. Insieme al figlio e ad un amico delle forze dell’ordine fuori dal servizio, si attivano. Riescono a bloccare i ladri. Uno fugge mentre il coraggioso proprietario gli punta la torcia in faccia, finendo dritto nella direzione in cui si trovavano il figlio e l’amico. L’altro viene trovato poco dopo. Erano muniti del classico vanghino usato per scavare dai tartufai, la torcia stile minatore in testa per avere le mani libere. Con loro anche un cane lagotto, razza impiegata appunto per fiutare i tuberi. I due fratelli si sono difesi sostenendo tra l’altro di essere finiti nella proprietà privata solo perché il loro cane era scappato e lo stavano cercando. Nel cuore della notte. Ma il giudice non ha creduto a tale versione.