Furti, stangati tre ladri. Condanne fino a 6 anni . Rubavano nei cantieri

Il giudice Grandinetti li ha riconosciuti colpevoli di larga parte dei colpi compiuti a Siena, in Valdichiana e Valdelsa. Portati via chili di rame e attrezzi.

di Laura Valdesi

SIENA

Raid nei cantieri. Cercavano soprattutto attrezzi da lavoro ma in particolare il rame che, rivenduto sul mercato parallelo, fruttava un bel malloppo. Colpivano in Valdichiana, ma c’erano stati raid che la procura aveva ricondotto alla banda di ladri di origine kosovara persino a Siena, si erano intrufolati nel circolo Arci puntando alle gronde senza però riuscire a portarle via. Una sequenza impressionante di blitz, uno dietro l’altro, che aveva destato apprensione fra i cittadini e nelle aziende. Era il 2018.

Le forze dell’ordine si erano messe subito a lavoro per scoprire chi, durante la notte ma anche di giorno, non si arrestava davanti a niente accontentandosi, a volte, anche di piccoli attrezzi per i lavori nell’agricoltura, vedi quelli utilizzati per la raccolta delle olive. Alla fine erano caduti nella rete tessuta dalla procura che, dopo aver delineato il loro modus operandi, era intervenuta ponendo fine alla raffica di furti, fra riusciti e solo tentati.

E’ nato un processo dove agli accusati – alcuni hanno definito la loro posizione prima del dibattimento – venivano contestati ben 38 capi di imputazione. Ciascuno relativo ai reati commessi un po’ in tutta la provincia. A Rapolano avevano colpito duro arrivando a rubare circa 500 chili di cavo conduttore in rame, a Ponte a Bozzone erano spariti venti secchi di vernice. E ancora: rubati ancora cavi di rame in un cantiere di Poggibonsi, in viale Europa a Siena attrezzi da lavoro. A Sinalunga, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ancora un centinaio di chili di rame, a Colle Val d’Elsa circa 150 quintali di premiscelato per intonaco. Tre le condanne emesse ieri dal giudice Andrea Grandinetti, a vario titolo, per larga parte dei capi di imputazione contestati: sei anni e 8 mesi di reclusione, più 3mila euro di multa, per un kosovaro di 35 anni, difeso da Beatrice Burri, mentre un altro connazionale di 47 anni, assistito da Manfredi Biotti, ha avuto una pena di 6 anni e 15 giorni, più 2.550 euro di multa. Infine, un terzo kosovaro difeso dall’avvocato Alessandro Betti, ha avuto 2 anni e un mese e 15 giorni di reclusione, oltre al pagamento di 1150 euro di multa. Il giudice ha ordinato inoltre l’espulsione dal territorio italiano dei tre a pena espiata. Probabile però che i condannati non siano già più nel nostro Paese.