"Dalle foto sui social i ladri prendono informazioni per i furti"

Il generale Rapetto ha parlato di cybersecurity nell’incontro a ’La Terrazza’ a San Casciano dei Bagni

Il generale Rapetto

Il generale Rapetto

San Casciano dei Bagni, 19 luglio 2021 - Ieri sera il generale in congedo Umberto Rapetto ha incantato la platea de La Terrazza a San Casciano dei Bagni con un intervento illuminante parlando di guerra informatica e cybersicurezza. Temi di cui si discute poco rispetto al reale pericolo di acquisizione di dati da parte di hacker. Rapetto ha una lunga esperienza al riguardo. E’ entrato nella Guardia di Finanza molti anni fa spinto da un forte senso di giustizia. Corpo che ha poi dovuto abbandonare per un conflitto con i ‘poteri forti’ durante un’indagine sulle frodi delle slot machine, scoprendo oltre 93 miliardi di danno erariale.

Oggi ha una sua società di consulenza e si occupa di proteggere dati. «Una volta gli hacker assomigliavano a Robin Hood. Ricordo di aver scovato un ragazzino che aveva distrutto il sito di una famosa azienda di scarpe perchè un modello di scarpe da lui comprato si era rotto dopo pochi metri mettendolo in ridicolo con i suoi amici. Lui cercava una rivalsa e gli ha distrutto il sito. Oggi invece non c’è un vero profile per gli hacker. Stanno in silenzio, sono spietati. Sono molto preoccupato perchè Anonymus (gruppo di hacker anonimo, appunto) non si fa sentire da oltre un anno, nessuna azione nè una rivendicazione e questo non è un buon segnale. Oggi i gruppi sono slow (lenti) e low (di basso profilo)», ha spiegato Rapetto. La parte più pericolosa e spaventosa per le aziende e i governi ed anche per i singoli cittadini è la richiesta di riscatto. Chiunque può veder clonato il suo profilo su facebook o su Instagram, anche perchè noi siamo i primi a formire tutte le informazioni riguardo i nostri dati personali, o può subire un furto di dati magari collegato al proprio conto corrente. Sempre più numerosi I ‘furti’ da parte di personaggi loschi che facilmente entrano nel conto corrente e fanno prelievi e versamenti.

«Oggi è necessaria una consapevolezza e un’attenzione estrema su ciò che mettiamo in rete; dalle foto dei figli a quelle delle vacanze al mare. Chiunque può venire a svaligiarci casa mentre siamo in vacanza – continua Rapetto – le grandi aziende hanno delle vere e proprie task force per proteggere i dati dei clienti. La British Airways ha patteggiato con gli hacker 800 milioni di sterline per un furto di dati relativo all’acquisto di 420mila biglietti aerei. Una nuova realtà con cui dovremo confrontarci».