Fronteggiamenti in Piazza. Zanchi: "In 31 anni di servizio per il Palio mai stato sfiorato"

Processo per rissa e resistenza a 17 contradaioli di Nicchio e Valdimontone . Testimoniano gli agenti della Municipale e l’ex comandante Manganelli.

Fronteggiamenti in Piazza. Zanchi: "In 31 anni  di servizio per il Palio mai stato sfiorato"

Fronteggiamenti in Piazza. Zanchi: "In 31 anni di servizio per il Palio mai stato sfiorato"

di Laura Valdesi

"Quando arrivai c’erano già le dirigenze delle due Contrade. Cercavano di farli indietreggiare", racconta Alfredo Zanchi, attuale comandante della polizia municipale. Che non ricopriva però questo ruolo il 2 luglio 2018 quando si verificò il fronteggiamento Nicchio- Valdimontone dopo la Carriera vinta dal Drago. Ieri era in aula, insieme ad altri colleghi – in tutto otto i testimoni sentiti – per riferire cosa accadde in quei momenti. Che la procura ha inquadrato come rissa contestando a 12 dei 17 contradaioli imputati anche la resistenza a pubblico ufficiale. "Non sono stato spintonato, né altro. Nessuno mi ha messo le mani addosso", ha riferito al pm Nicola Marini aggiungendo che guardava davanti "e davanti a me non è successo niente". E che nel punto in cui era intervenuto Zanchi le dirigenze collaboravano. Sollecitato dall’avvocato Luigi De Mossi che assiste gli 11 imputati dei Pispini, l’attuale comandante della Municipale ha ribadito: "In 31 anni di servizio non sono mai stato sfiorato". E a Fabio Pisillo, che difende insieme al figlio Giulio invece i montonaioli, ha risposto che "l’unica dotazione di sicurezza in Piazza sono le scarpe antinfortunistiche". Il giudice Francesco Cerretelli ha posto alcune domande. Molte poi anche all’allora comandante della Municipale Marco Manganelli, anche lui ascoltato ieri in aula. Ad assistere al processo anche gli studenti di un istituto tecnico di Montepulciano. La prima a salire sul banco dei testimoni un’operatrice della Municipale, ora in pensione, che il 2 luglio era addetta al coordinamento della zona di San Martino. "Facemmo ciò che si fa di solito, creando un cordone fra le fazioni fra cui non ho visto volare cazzotti". Non ricorda "azioni violente ma c’era pressione. No, non ho subito aggressioni, magari sballottata sì. Nessuno mi ha riferito di aver subito violenza sennò avrei avuto l’obbligo di relazionarlo", racconta. Definisce "estremamente positivo e fattivo , come sempre, l’intervento delle dirigenze che tendevano a calmare gli animi". Incalzata dall’avvocato Pisillo sull’uso di eventuali presidi di sicurezza in Piazza ribadisce di avere solo le scarpe antinfortunistiche. "Il motivo? La tradizione della città. Facciamo ordine pubblico solo con il riconoscimento della città. Tutti ci riconoscono questo ruolo ed è studiato anche da tante parti".

Prossima udienza del processo per i fronteggiamenti il 13 maggio ma ce ne sono altre tre già fissate: 3 e 24 giugno, poi il 9 settembre.