Federazione sport invernali, Bisconti ’corre’

Si è candidato alla presidenza della Fisi che raccoglie 15 discipline sportive. "Negli anni è diventata la mia seconda pelle"

di Massimo Cherubini

Una vita sulla neve. Per lo sci e per la montagna, a partire dalla sua Amiata. Dopo innumerevoli esperienze agonistiche, dirigenziali e gestionali, Giacomo Bisconti, 49enne nato e cresciuto ad Abbadia dove vive è uno dei cinque candidati alla presidenza della FISI, la Federazione Italiana Sport Invernali. Saranno i circa 110 sci club, presenti in tutta Italia, a decidere chi andrà alla guida di questa importante Federazione che raccoglie 15 discipline sportive. "Sei sicuro?", la domanda che gli hanno rivolto in tanti. Ad iniziare dai familiari "Una scelta meditata a lungo e assunta con convinzione: sono innamorato della mia Federazione e di tutte le quindici discipline che la compongono. Sono legatissimo a quella Federazione che, negli anni, è diventata la mia seconda pelle". Quindi una scelta legata al grande attaccamento alla FISI? "Da un ventennio faccio parte, con grande entusiasmo che nutro tutt’oggi, ella FISI. Qui sono cresciuto sportivamente e professionalmente. Prima da maestro di sci quindi da allenatore di terzo livello. Nel 1999 sono stato nominato istruttore nazionale di sci alpino. Ho fatto la gavetta superando le difficoltà Non sempre è stato facile. E’ andata bene grazie ai risultati ottenuti sia in pista, da atleta, sia sul territorio da dirigente che mi hanno portato a ricoprire la carica di presidente regionale della FISI". Un ruolo che oggi riveste un altro cittadino di Abbadia: Francesco Contorni, anche lui con lunghi trascorsi sulle piste da sci. Tornando a Giacomo Bisconti il clou della sua carriera dirigenziale lo ha raggiunto nel 2014. "Un riconoscimento importante ricevuto dalla Federazione con la nomina a Direttore della Co.scu.ma (Commissione scuola maestri) e, più di recente, con l’assegnazione anche della responsabilità della STF (Scuola tecnici federali). Un ruolo che mi consente di avere un contatto frequente ed efficace con gli allenatori".

Quattro i "perché della sua candidatura: "Perché sono innamorato della Federazione e di tutte le sue quindici discipline; perché, grazie alla mia pluriennale esperienza, ho sviluppato la conoscenza e la comprensione delle complesse dinamiche federali; perché, grazie al mio ruolo, sono stato, e sono, in costante contatto con i bisogni, le necessità, le problematiche reali, del territorio; perché l’entusiasmo, la motivazione, che metto quotidianamente nel mio lavoro, una volta eletto, mi consentiranno, con le persone che fanno parte della Federazione, di continuare a portarla in alto"