ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Emma Villas il day after L’amarezza di Bisogno "Il momento di riflettere Mi assumo tutta la colpa"

"Il fallimento in Superlega generato da carenze nell’organizzazione. Almeno tre squadre avevano un budget inferiore, siamo arrivati ultimi".

Emma Villas il day after L’amarezza di Bisogno "Il momento di riflettere Mi assumo tutta la colpa"

di Orlando Pacchiani

L’amarezza per la retrocessione è ancora fresca, i progetti per il futuro sono da delineare, l’unica certezza è la solidità dell’azienda madre che aprirà proprio a Siena il primo di una decina di store già programmati in tutta Italia. Giammarco Bisogno mastica amaro per il secondo fallimento in Superlega di volley, campionato durissimo ("il più competitivo del mondo", sottolinea), ma in cui comunque si poteva fare di meglio dell’ultimo posto. "Mi prendo tutte le responsabilità, siamo mancati in campo ma prima ancora siamo mancati nell’organizzazione", dice il presidente dell’Emma Villas volley e fondatore dell’azienda che opera nel campo dell’affitto di ville.

Perché l’Emma Villas non si è dimostrata da Superlega?

"È fallito tutto il meccanismo che poi ritrovi anche sul campo: la struttura societaria, il palazzetto, lo staff, tutto deve funzionare al meglio a questi livelli e invece non è stato così".

È una questione economica?

"No, almeno tre squadre avevano un budget inferiore al nostro, grazie ai nostri sponsor che ci sono sempre stati vicini e ci hanno sostenuto. Anche per loro il rammarico è grande".

Rifarebbe la scelta di salire in Superlega senza promozione sul campo?

"Anche se ora è facile dirlo, è chiaro che non lo rifarei. Serve una crescita programmata, accompagnata da una maturazione a livello societario e da un solido progetto. Ho sopravvalutato alcune situazioni, è stato un errore".

Come pensa di ripartire?

"Ancora non lo so, sono giorni di profonda riflessione. Sento la responsabilità di portare in giro il nome di Siena, della Toscana, di sponsor prestigiosi. Dobbiamo riflettere se siamo in grado di garantire risposte all’altezza di questa sfida".

Come si lega la vicenda sportiva a Emma Villas azienda?

"C’è anche questo aspetto nella mia mente, è innegabile. L’azienda ha un’immagine conosciuta nel mondo, sostiene un movimento importante di turisti, al di là della passione l’aspetto sportivo deve riflettere un’immagine positiva".

Proprio da Siena parte il progetto degli store di Emma Villas, che domani presenterete all’Università. Solo una scelta legata alle radici o altro?

"L’azienda ha sede in provincia di Siena e a questa città devo molto. Ma ha anche un’ambizione globale e quindi ha individuato Siena come luogo ideale per aprire uno spazio dove possono convergere i proprietari delle ville che affittiamo, così come i turisti di tutto il mondo. Potevamo partire da Siena o Firenze, abbiamo preferito credere a Siena grazie anche all’ottimo rapporto con amministrazione, categorie, tutti i soggetti coinvolti nella nostra attività".

Quanto è importante per voi il legame con il territorio?

"Per noi è fondamentale. Parliamo di un turismo di livello medio-alto che soggiorna una o due settimane in una villa creando un indotto rilevante: dai manutentori ai professionisti, dai giardinieri ai cuochi, alla collaborazione dei proprietari con istituti bancari o imprese edili. Emma Villas si pone al centro di tutto questo, creando un percorso virtuoso che fa bene a tutti".

Qual è la situazione?

"Fortunatamente siamo tornati a livelli più che buoni con prospettive molto positive. In due tre anni apriremo una decina di store in tutta Italia, anche questo è un segnale di solidità e voglia di espansione della nostra azienda".