REDAZIONE SIENA

Donazioni Patto di sangue tra Policlinico e Università per Stranieri

Firmato un protocollo tra Aou Senese, Università per Stranieri di Siena e associazioni di volontariato per diffondere tra studenti la cultura della donazione del sangue. Un'occasione di crescita morale e civile per i giovani donatori, per creare un ricambio generazionale di cui c'è necessità.

Non abbandonare la buona pratica di donare il sangue anche quando si è lontani dal proprio paese di origine, per diffondere, tra chi si trova a Siena per il suo percorso formativo, la cultura della donazione. Questo il significato del protocollo d’intesa firmato da Azienda ospedaliero-universitaria Senese e Università per Stranieri di Siena, con le associazioni di volontariato Anpas, Avis, Frates territoriali e Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade. La firma rappresenta un nuovo atto dei tanti protocolli per la donazione di sangue ed emocomponenti promossi dall’Aou Senese con aziende ed enti pubblici e privati del territorio: a firmare il protocollo sono stati ieri il direttore generale dell’Aou Senese, Antonio Barretta, e il rettore Unistrasi Tomaso Montanari. "Crediamo che sia fondamentale che l’università faccia la sua parte – inizia il rettore Montanari – e che gli studenti abbiano un’occasione di crescita morale e civile nella traccia della Costituzione, in quei doveri inderogabili di solidarietà che sono così importanti per tutti noi. Su questo la nostra Università farà eventi pubblici con ospiti importanti. Parlare del sangue significa parlare della vita. E’ nel sangue che si trova la radice di una comune umanità". "È il secondo protocollo d’intesa che firmiamo insieme al professor Montanari – aggiunge il dg Barretta –: dopo quello in cui l’Università per Stranieri ci apriva le sue porte per permettere ai nostri professionisti di seguire i corsi di lingua, adesso siamo noi che accogliamo i suoi studenti, oltre che il personale, per la possibilità di donare il sangue". "Questo è uno dei protocolli a cui le associazioni tengono di più in quanto darà la possibilità di far avvicinare tanti giovani al mondo del volontariato e in particolar modo alla donazione del sangue e plasma – sottolineano le associazioni –. Puntare sui giovani donatori è una delle nostre sfide: creare quel ricambio generazionale di cui c’è necessità".