"Dehors e abusivi, Siena batte Firenze"

Il soprintendente Pessina: "Il mio mandato scade a giugno, sarei felice di venire qui"

Pessina e l’assessore Michelotti al centro tra l’architetto Mauriello e l’ingegner Giuliani

Pessina e l’assessore Michelotti al centro tra l’architetto Mauriello e l’ingegner Giuliani

Siena, 15 maggio 2019 - «Se dovessi restare a Siena non mi dispiacerebbe per niente, anzi». Andrea Pessina, soprintendente ad interim per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, sarebbe ben felice di prolungare il suo mandato nella Toscana del sud. Anche perché a fine giugno scadrà il suo contratto dirigenziale che gli consente di guidare la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

«Scadranno tutti i contratti dirigenziali in Italia - rivela Pessina -, quindi il ministero dovrà accelerare la riforma delle Soprintendenze e le nomine conseguenti. Tra l’altro c’è l’idea di cambiare la mappa degli enti, di accorparne alcuni e di istituirne altri. Ma non si sa ancora quali e dove».

La firma dell’accordo con il Comune di Siena per la riattivazione della conferenza dei servizi è l’atto più importante di Pessina, affiancato ieri in via di Città dall’architetto Liliana Mauriello, da quando a fine marzo, ha coperto il buco dopo la sospensione della soprintendente Anna Di Bene. «Se mi piacerebbe essere confermato per Siena, Arezzo e Grosseto? Perché no – commenta il soprintendente -. È una parte importante del territorio toscano, ricca di arte e di paesaggio da tutelare. Già tre anni fa avevo chiesto, tra le varie sedi oltre a Firenze, anche Siena. Non sarebbe impossibile, anche se poi entrano in gioco tante valutazioni, anche di ordine personale e familiare».

Il soprintendente Pessina però non si lascia sfuggire l’occasione per un raffronto tra Siena e Firenze. «Quello che mi ha colpito è il decoro del centro storico di Siena. Sono entrambi siti Unesco, patrimonio dell’umanità. Ma Firenze deve fare i conti con troppi assalti al decoro e alla sua bellezza. Mentre qui la tutela è più efficace». L’esempio pratico è sui dehors, con l’architetto Mauriello che conferma la sintonia.

«Ho avuto occasione di esaminare i materiali e i progetti in Piazza del Campo e penso che a breve si potrà rinnovare anche l’accordo sui dehors – afferma Pessina - anche perché stiamo entrando nella bella stagione. Si tratta di un passo importante, nelle città d’arte una gestione intelligente dei dehors può fare la differenza. A Firenze ho citato spesso l’esempio senese. In Piazza della Repubblica è difficile parlare di dehors, sono strutture troppo grandi».

Anche la lotta agli abusivi e i limiti per gli ambulanti sono una carta senese che al soprintendente piace. «Mi ha fatto molto piacere vedere che qui non ci sono, o per lo meno non nella misura in cui Firenze è flagellata da questo fenomeno, a tal punto da non riuscire a trovare rimedio».

Teresa Scarcella