"Date anticipate e turisti che non spendono" I saldi per ora non spingono la ripresa

Partenza complicata per tante attività: "Sarà molto difficile, forse impossibile, riuscire a tornare a livelli preCovid". E’ polemica sulle date. Nannizzi (Confesercenti): "Partire a inizio stagione finisce per annullare ogni margine di guadagno"

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Con pochi clienti, tanti senesi ormai al mare e turisti poco spendaccioni gli esercenti accolgono l’avvio dei saldi tra speranze, timori e rammarichi. Difficile però non sbilanciarsi. A detta dei commercianti la partenza è stata complicata. Non per tutti, certo, ma per la maggior parte di loro gli acquisti non sono ancora decollati. Difficilissimo, se non impossibile, tornare ai livelli pre-Covid.

"Praticamente andiamo avanti come se i saldi non fossero mai iniziati – afferma Giulio Venturini, titolare di Xo – I nostri clienti sono tutti al mare, mentre i turisti che ci sono adesso fanno acquisti solo se hanno necessità ed urgenze". I turisti, dunque, restano con il freno tirato e molti negozianti ammettono che lo scorso anno era stato utile far partire i saldi a fine mese. Per il settore posticiparli sarebbe stato necessario anche quest’anno e, anche se rispetto a 12 mesi fa le cose vanno meglio, il tema delle date prende forza ogni volta che si avvicinano i saldi. Sul piede di guerra sono le associazioni di categoria, e lo sono ormai da anni, con e senza pandemia.

"Non c’è mai margine di guadagno – afferma Leonardo Nannizzi, presidente della Confesercenti provinciale – I saldi all’inizio dell’estate non danno nessuna boccata d’ossigeno ai commercianti. La stagione estiva inizia a prendere forma in quella settimana, è un controsenso mettere a saldo i capi estivi a inizio stagione. Io sono estremista in questo, per me i saldi estivi dovrebbero iniziare a fine stagione ma, parere personale a parte, credo che come associazioni di categoria dovremmo sederci ad un tavolo e rivedere sia tempistiche che regole, che ora come ora sono completamente fuori dalla normalità. I commercianti oggi fanno i conti con l’online che fa scontistiche tutto l’anno. Come si può pensare di avere le file fuori dai negozi? – si chiede Nannizzi – Nessuno aspetta più i saldi come fossero una manna dal cielo".

Anche per questo tra i negozianti continua a serpeggiare il malumore. Difficile avere picchi di felicità fra il calvario di chiusure, lockdown e queste due settimane con gli affari che continuano ad andare come sempre. Anche se non mancano le eccezioni. "Per noi i primi giorni sono stati decisivi – afferma Barbara Figara, titolare de La Bottega dei Cittini – perché il sabato contrariamente alle aspettative abbiamo lavorato moltissimo. Però, bisogna ammettere che comunque gli acquisti complessivamenye non sono ingranati. Questi saldi non hanno niente a che vedere con quelli degli anni passati. Abbiamo notato che gli stranieri fanno fatica a spendere – conferma anche Figara – un tempo si faceva gli incassi con gli europei, gli americani, adesso anche i turisti stanno attenti. Si guardano in tasca. Avevano iniziato a farlo anche prima del covid, adesso proprio sono tiratissimi. In quindici giorni abbiamo visto solo tre famiglie di turisti uscire con le buste piene".

Ma ci sono anche turisti che hanno voglia di spendere e che fanno sorridere i commercianti. "Noi stiamo lavorando benissimo con i turisti italiani ma anche belgi, tedeschi, spagnoli, americani. Certo, dipende molto dal tipo di prodotto. Il nostro è un prodotto classico che al turista è sempre piaciuto – afferma Luciana Brraldanzi, dipendente Ingram -. I saldi stanno andando benissimo per le aspettative che avevamo. Ci si accontenta". "Va anche considerata l’assenza dello shopping tourism – conclude Renato Borghi, presidente di Federazione Moda "Italia "confcommercio – che da solo vale circa 800 milioni di euro facendo registrare uno scontrino medio nella moda di 861 euro".

Simona Sassetti