Da Bruxelles ai Comuni, senesi al voto

Nelle elezioni comunali in Toscana emergono sfide politiche locali e tensioni, con sindaci ricandidati senza avversari e manifesti strappati. I cittadini si concentrano sui temi concreti, mentre in alcune realtà la politica locale si mescola con vicende personali. La partita si gioca su scala locale, ma anche con uno sguardo all'Europa.

di Orlando

Pacchiani

In un clima di crescente sfiducia nella politica, che alimenta costantemente il partito del non voto, c’è da sperare che quantomeno le comunali riescano ancora ad attirare l’attenzione dei cittadini, sebbene salti all’occhio la corsa in solitario di tre sindaci, ricandidati senza avversari e quindi di fatto già eletti senza diserzioni di massa alle urne. Di contro, in alcune realtà i livelli di conflittualità sono accesi. Su tutti Monteroni d’Arbia, dove la storia viene da lontano, anche da strascichi infiniti di primarie vecchie di dieci anni che hanno portato a un clima teso. E a margine, da molte parti, ci sono le disdicevoli offese sui manifesti, spesso anche strappati da parte di chi non riesce a contenere il confronto entro confini democratici. Prevalgono però i confronti sui temi concreti. Come in Valdelsa, dove vanno al voto le uniche due città sopra i 15mila abitanti e quindi con l’eventualità ballottaggio: a Poggibonsi il centrosinistra non ha mai perso il Comune, a Colle la situazione è più fluida e nel 2014 ci fu il cambio a Palazzo pubblico. Sull’altro versante della provincia, a Montepulciano quattro candidati in corsa per una sfida che ha avuto un acceso prologo alle primarie, mentre a Chianciano Terme la divisione delle forze di centrodestra ha animato la vigilia. Qui Andrea Marchetti cerca di conservare nell’àmbito della coalizione uno dei pochi Comuni senesi strappati alla storica egemonia del centrosinistra. Anche se in qualche realtà (vedi l’emblematica Casole d’Elsa, dove il sindaco Pieragnoli ha ricevuto l’appoggio di Pd e FdI) i confini della politica sfumano nelle vicende prettamente locali. È sui temi concreti, oltre che inevitabilmente su rapporti di una vita, che si giocano le partite dei Comuni, che meritano tutti parimenti rispetto, dai settecento potenziali elettori a Radicondoli (dove i quattro candidati sono un record) ai ventiduemila di Poggibonsi. Come lo merita, sull’altro versante, la sfida per un’Europa che più o meno tutti dicono di voler correggere.