Criminalità, bene Siena ma allarmano i furti

Il rapporto sulla delittuosità realizzato da Regione e Irpet fotografa una terra abbastanza tranquilla che non sopporta gli atti vandalici

Telecamere di sorveglianza a Siena

Telecamere di sorveglianza a Siena

Siena, 7 settembre 2020 - La terra di Siena, sia città che provincia, è felix. Soprattutto se paragonata ad altre realtà italiane. Ma conoscere i fenomeni che spiccano aiuta a prevenirli e combatterli. Perciò è interessante la fotografia scattata nel Rapporto sulla delittuosità e sulla percezione della sicurezza in Toscana realizzato dalla Regione in collaborazione con l’Irpet. Si parla di sicurezza e delitti commessi nel 2018, differenziando capoluogo e altri Comuni: emerge uno spaccato territoriale variegato.  Il biglietto da visita, per quanto riguarda la provincia di Siena, sta nel tasso di delittuosità che vede sette delle dieci toscane tra le prime 25 in Italia «con Arezzo e Siena – si legge nel Rapporto – che registrano i valori più bassi e inferiori al mediano delle province italiane». Per l’esattezza quella di Siena è in Toscana fanalino di coda, dunque con il tasso più basso, ponendosi al 77esimo posto nella graduatoria italiana. Analizzando l’arco temporale 2000-2018 rileva che, anche nel Senese, aumentano i tassi di delittuosità seguito da una flessione costante rotta da una lieve ripresa intorno al 2013. Interessante la distinzione fatta fra comune capoluogo e gli altri relativamente alla composizione dei reati. I furti rappresentano una quota consistente del totale dei reati denunciati, come nel resto della Toscana. Nel 2018 a Siena città sono stati il 47,7% (1.125): si è piazzata al sesto posto nella regione. Larga parte sono con destrezza: 265 mentre 151 in abitazione, 49 sulle auto e 169 in esercizi commerciali. Negli altri comuni complessivamente considerati i furti rappresentano il 43,5% dei reati segnalati e sono stati 2.275 di cui 833 nelle case. In netto calo, però, i colpi denunciati rispetto al 2017: 83 in meno in città (di cui 24 negli appartamenti). «Tra le città capoluogo si osserva la ‘specializzazione’ in borseggi nelle tre maggiori città d’arte – si legge nel Rapporto -, ossia Firenze, Pisa e Siena». Capitolo a parte gli atti vandalici a cui i cittadini sono sensibili. Hanno un’incidenza media sul totale dei reati a Siena del 9,5% e le denunce nel 2018 risultano 225 (+30 rispetto all’anno precedente). Diminuite le rapine segnalate in città, 7 e dunque tre in meno. Non è invece immune dal trend nazionale crescente la città sul versante dei reati contro la persona. Segno più sia per quanto riguarda violenze sessuali, lesioni dolose, percosse e minacce. «Le aree interne dell’Appennino, il Chianti e altre zone rurali così come la Toscana del Sud emergono sempre per una maggiore percezione di sicurezza. Soltanto sulla insicurezza in casa di notte Chianti e Toscana del Sud risalgono la graduatoria – spiega ancora l’indagine – forse a causa della diffusa presenza di abitazioni isolate e in zone di pregio».  Priorità e aspettative per il futuro? I desiderata dei toscani vedono la sicurezza al terzo posto fra le priorità per il Paese. A distanza rispetto alle politiche del lavoro (per oltre il 66% sia nel Chianti che nella Toscana del Sud dove fanalino di coda, rispettivamente con il 13,7% e il 20,6%, risulta la questione della gestione dei flussi migratori) e a quelle per sostenere le famiglie.