
Da sinistra il sindaco Alessio Serragli, la pittrice Claudia Neozzi, il maestro Carlo Pizzzichini, il presidente dell’Associazione proprietari di cavalli Osvaldo Costa
Quando un’artista è ben ispirata da qualche progetto, con una felice committenza, tutti i suoi pensieri rompono le immancabili catene di dubbi e pregiudizi. Questa è stata l’impressione nel sentire Claudia Nerozzi nel raccontare del ’suo’ palio di Monticiano, opera pittorica presentata ieri pomeriggio.
"Si tratta della mia terza esperienza per questa festa – ci dice entusiasta – ma le prime due si rifanno ai primi anni della mia carriera di pittrice, nel 2005 e l’anno successivo, quindi il canone stilistico è oggi completamente diverso. Questa è un’opera frutto anche della maturità. Devo dire che in questo percorso tutto il paese che mi è stato vicino, in particolar modo il sindaco Alessio Serragli e l’assessore Angela Brogi. Nell’opera ho voluto concedere spazio al tema sempre presente del beato Antonio Patrizi, che appare illuminato in uno sfondo scuro. L’altro tema raffigurato è il cavallo, elemento a me sempre molto caro, ma qui visto in una realizzazione assai diversa da altri miei precedenti lavori, compreso il Palio di Siena. E poi il ’necessario’ fiore, un giglio bianco con una scritta in oro".
Claudia Nerozzi sembra aver compreso meglio di altri il senso di una festa innanzitutto popolare. L’eterno mistero della pittura, o di altre arti, sia proprio la comprensibilità: "Ho voluto realizzare un’opera semplice, immediata, per tutti. Perché arrivi meglio al cuore delle persone. Ed è stato un modo anche per avvicinarci a questo paese e alla sua gente. Mi sono sentita a casa, in famiglia e spero si veda in questo dipinto". Si comprende che questa artista tenga ovviamente al metodo, alla tecnica, ma che l’ispirazione abbia un peso assai più rilevante.
Massimo Biliorsi