Cinghiate alla figlia: condannato

Ma il padre non l’ha costretta a mettere il velo. Maltrattamenti: assolto

Operazione della polizia

Operazione della polizia

Siena, 21 maggio 2019 -  «Mio padre mi ha spesso parlato del velo ma mai imposto di portarlo». A confermarlo era stata proprio la 17enne che aveva denunciato il genitore dopo essere stata presa a cinghiate. «Babbo ha provato a coinvolgerci quest’anno ma senza imposizioni e ricatti per quanto riguarda il velo e la lettura del Corano».

Sarà stato insomma un padre rigido, complice anche l’impostazione culturale, come sottolinea in aula il suo difensore Manfredi Biotti, però non ha maltrattato le donne della famiglia. La figlia più grande che ora è sposata, l’altra qualche anno più piccola. Tantomerno la moglie. E’ stato assolto infatti da questa accusa l’artigiano edile kosovaro che nel 2017 era stato arrestato dalla polizia, mentre il giudice Luciano Costantini l’ha condannato a cinque mesi per lesioni aggravate dall’uso della cinghia. «Aveva ammesso il suo errore dicendo di essere pronto a riparare», sottolinea il difensore che sin da subito aveva negato che i presunti maltrattamenti fossero collegati al rispetto dei dogmi della religione musulmana.