Carabinieri, Di Pace andrà a Roma. "Tradizioni, il valore aggiunto di Siena"

Il comandante provinciale lascerà la città dopo tre anni per un importante incarico. L’annuncio dopo la deposizione della corona ai caduti per i 206 anni dell’Arma

IL colonnello Stefano Di Pace

IL colonnello Stefano Di Pace

Siena, 6 giugno 2020 - «Un compleanno un po’ atipico". Così il comandante provinciale dell’Arma Stefano Di Pace definisce il 206° anniversario della fondazione dell’Arma celebrato, per via dell’emergenza Covid 19, in modo sobrio. Niente parata, né autorità.  

Questa in realtà è la sua ultima Festa dell’Arma a Siena. A breve per lei un importante incarico romano. "In effetti sarebbe stata una Festa significativa anche sul piano personale. Non so ancora quando ma rientrerò nella capitale portandomi dentro il bello di questa città. Soprattutto la positività e la concretezza della popolazione, sia di Siena che della provincia".  

Il ricordo più bello del triennio e il consiglio che darebbe ai senesi? "Ricorderò sempre l’orgoglio dell’appartenenza e dell’identità territoriale. In particolare la forza e la schiettezza che hanno nel mostrarle al mondo. Suggerimenti non vorrei darli. Semmai un piccolo consiglio: restate sempre così. La vita è fatta di corse verso le innovazioni ma non dimentichiamo le radici. Fondamenta su cui poggiano le innovazioni stesse. Siena se ha ottenuto grandi risultati è stato proprio grazie alla trasmissione di valori di padre in figlio. Confesso che da parte della città ci sono riconoscenza e rispetto nei confronti delle istituzioni. Unitamente all’orgoglio per il passato che porta i cittadini a riconoscersi nelle Contrade. E’ bello, lasciatemelo dire. Anche noi militari abbiamo tradizioni, sappiamo cosa significa. Credo che in questa fase servano valori che uniscono e non separano".  

La provincia è sostanzialmente sana: il reato emergente alla luce dell’ultimo anno? "Non si può fare un bilancio perché i secondi sei mesi sono stati attraversati da un periodo che ha cambiato sostanzialmente l’attività delle forze dell’ordine. Ci siamo dedicati a controllare le misure di contenimento del coronavirus. I reati hanno avuto un calo del 50%, fisiologico visto l’accaduto. Il bilancio che mi piace tuttavia sottolineare adesso non è quello dei risultati conseguiti contro le forme di illegalità. Per carità, ci sono state le operazioni ‘Vulturius’, ‘Silvestro’, gli arresti per droga. Ma la vera essenza del carabinieri è risultata la capacità di rassicurazione sociale, accentuata nell’ultimo periodo. Ricordo gli oltre 200 computer che abbiamo portato agli studenti per la didattica a distanza, anche i bisogni primari soddisfatti. Mi riferiscono a persone che non potevano andare al supermercato e abbiamo fatto loro la spesa. Altri non sentivano il figlio e noi siamo stati il tramite. Questi sono i risultati che mi piace ricordare per la vicinanza con il cittadino"