Boom di domande per gli esodi al Monte

Sono oltre 4mila i dipendenti che hanno aderito, il 4 ottobre incontro sindacati-Banca. Aumento di capitale, Anima e Axa verso il sì

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di Pino Di Blasio

Più che una corsa all’esodo incentivato, è sembrato un assalto ai 3.500 posti disponibili. Troppo allettanti i 7 anni di scivolo pensionistico, mentre sull’altro piatto della bilancia ci sarebbe stato un passaggio alla rete commerciale, quindi alle filiali, per chi avesse deciso di restare al Monte. Solo che il successo dell’accordo sugli esodi, oltre 4mila richieste di uscita, circa 600 in più rispetto al tetto, ha complicato le cose per i coordinamenti sindacali e la Banca. Il 4 ottobre è in calendario un incontro con i sindacati, il capo delle risorse umane Roberto Coita e la responsabile delle relazioni industriali Bruna Sandretti, per trovare una soluzione per le domande eccedenti. Fossero state 100 in più, si sarebbe potuto alzare l’importo del Fondo di solidarietà utilizzato. Ma così è più difficile, anche in vista del piano di riorganizzazione del Gruppo Mps, con la semplificazione in due grandi settori, commerciale e corporateprivate.

Il 4 ottobre dovrebbe essere il giorno anche del disco verde acceso dalla Consob sul prospetto dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Per chi si aspetta una nota ufficiale dai vertici di Anima Holding e Axa sulla partecipazione dei due partner industriali del Monte all’aumento, dovranno valere gli impegni che sarebbero già stati formalizzati. L’accordo c’è già, sarà formalizzato quando si aprirà la ricapitalizzazione, il tema è la somma che Anima e Axa metteranno sul piatto del nuovo Monte, più che le percentuali sul capitale. E per ora si resta più bassi dei 400 millioni di euro complessivi prospettati in questi giorni. Anche perché il 10% a testa per Anima e Axa comporterebbe una revisione profonda degli accordi di bancassurance e risparmio gestito, ipoteche a lungo termine per la banca. D’altro canto Axa e Anima hanno tutto l’interesse a che l’aumento di capitale riesca, visto che la rete commerciale Mps è garanzia di buoni profitti per entrambe.

Qualche giorno dopo, meglio a mercati chiusi, dovrebbe essere convocato il consiglio di amministrazione del Monte per completare i dettagli dell’aumento, a partire dal prezzo delle azioni. Passaggio finale per lanciare l’aumento di capitale nella settimana del 17 ottobre, qualche giorno la data scelta l’ad Luigi Lovaglio. La conclusione dell’operazione resterebbe il 12 novembre. Data scelta sempre da Lovaglio per avere 800-900 milioni di euro necessari per finanziare il Fondo di solidarietà e pagare così i 3.500 esodi incentivati. E così si torna all’argomento di partenza, ai dipendenti che hanno aderito in massa e all’incontro del 4 ottobre. Tutti i tasselli stanno andando al loro posto, a partire dal 64% dell’aumento, pari a 1.600 milioni garantiti dal Ministero dell’Economia. Se poi arrivasse anche il sì di investitori come Denis Dumont, Fondazioni e casse previdenziali tanto di guadagnato. "Auguro al Monte dei Paschi il miglior successo dell’aumento di capitale", ha detto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli.