Bloccati i cantieri sulla frana dell’Esasseta

La palizzata da un milione e 600mila euro per i tecnici non è sufficiente a garantire stabilità, servono altri 400mila euro per rinforzarla

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di Massimo Cherubini

Da due mesi i lavori per la sistemazione della frana dell’Esasseta (quella storica alla periferia nord di Abbadia San Salvatore) sono fermi. Motivo: variante in corso d’opera da finanziare. Stop in attesa del finanziamento dalla Protezione Civile regionale. Così quel tratto di strada, per anni interessato da un vistoso avvallamento dovuto alla lenta ma inesorabile frana, è al momento un cantiere a cielo aperto. La palizzata (costo un milione e 600mila euro), realizzata a valle della strada, non è, secondo i tecnici, sufficiente a garantire stabilità. Per assicurarla occorre rinforzare la barriera in cemento armato: occorrono 400mila euro, accordati, ma ancora non erogati. Così i lavori sono fermi. I disagi per i cittadini, e non solo per loro, aumentano. Anche perché questo tratto di strada è interessato da un’altra frana che, poco più avanti in direzione del centro del paese, ha riversato sulla carreggiata terra e tronchi di piante. In poco più di cento metri di strada oggi si incontrano due semafori. Non basta. Da qui a pochi giorni la stessa provinciale, nel tratto tra "Rigale" e Zaccaria, verrà chiusa al traffico. Per sette-dieci giorni. C’è un piccolo ponte (quello del "Castellare") da stabilizzare. Intervento a carico della Provincia. Così chi deve recarsi verso la Cassia, verso Siena, dovrà deviare per la provinciale di Vivo d’Orcia. Un po’ di chilometri in più che aumentano per sei famiglie e anche per gli operatori della struttura "Il Prato", che si trovano a Zaccheria. Con la chiusura della provinciale dovranno percorrere non meno di 15 km. Ciò in ragione del fatto che anche la strada che collega Abbadia San Salvatore a Campiglia d’Orcia è chiusa al traffico. Le sei famiglie e gli operatori del "Prato" dovranno, quindi, scendere da Campiglia d’Orcia verso Bagni San Filippo e risalire verso Abbadia. Situazione di grande disagio in una zona già alle prese con tutte le difficoltà che hanno i paesi di montagna. Ma anche un fatto negativo per l’attività turistica oggi bloccata dal Covid. Il sindaco di Abbadia, Fabrizio Tondi, ha inviato una lettera all’assessore regionale Monia Monni per sollecitare l’erogazione dei 400mila euro. Ma per le numerose frane che interessano l’Amiata, e i paesi della zona, occorre un intervento assai più consistente. Per i comuni di Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Piancastagnaio, Radicofani e San Casciano dei Bagni, l’ex presidente della Regione Rossi aveva infatti previsto uno stanziamento di nove milioni di euro.