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Bartalucci, la gentilezza nel nome Amulio

Una foto, una storia Per trent’anni nella segreteria degli Amici del Palio, cancelliere della Lupa, il garbo come tratto distintivo

Lo scatto di Augusto Mattioli ci riporta al 1972 e precisamente all’estrazione, sempre spettacolare, per lo Straordinario del 17 settembre, carriera dedicata ai 500 anni della Banca Monte dei Paschi. Il 20 agosto eccoci tutti in piazza: l’attento fotografo ferma l’attesa di alcuni contradaioli della Lupa.

Fra questi l’indimenticato Amulio Bartalucci. Potremmo definirlo in molti modi, vista la sua sicura e affidabile militanza per la Contrada e per la città, ma la parola che ci viene meglio è gentile. Amulio aveva fatto della gentilezza e del garbo il suo assoluto segno di riconoscimento. E da questo possiamo affermare che solo le persone gentili sono forti nella loro intelligente coerenza. Bartalucci è stato per molti anni vicario, archivista e soprattutto, forse perché amava questo ruolo, cancelliere della Lupa. Il che significa dare voce e qualche volta sostanza all’operato del priore e degli altri dirigenti.

E’ stato per un breve periodo anche mangino, ma sicuramente più per dovere che per piacere. Era tagliato per altro. Io lo ricordo sempre uguale, sempre della stessa età, anche quando veniva a prendere il figlio Umberto che faceva le elementari con me alla Scuola Pascoli. Sempre Amulio, come nei lunghi anni di militanza al Comitato Amici del Palio, oltre trent’anni di segreteria, sempre con una misurata volontà di essere super partes, da vero senese, intrecciando una bella serie di stretti rapporti, anche e soprattutto con persone della Contrada rivale. Un esempio: non a caso il figlio Gabriele ne è stato poi un ottimo presidente, avendo appreso una lezione quotidiana. Insomma, uno che amava lavorare dietro le quinte, senza i riflettori addosso, libero sempre di essere se stesso per offrire sempre tutto con assoluta dedizione. E siccome crediamo in assoluto che ai giorni nostri essere gentili significa avere coraggio, affermiamo con certezza che Bartalucci è stato una mosca bianca che si muoveva in un prato di piante carnivore.

Ma lui è restato alla nostra memoria, altri sicuramente no. Ha vinto facile. Nello scatto di Augusto il suo sguardo ci racconta il suo presente, il senso dell’attesa. Diffonde tenerezza: qui come non mai possiamo affermare che la felicità si trova nei luoghi suggestivi, nel vino buono e nelle persone gentili.

Massimo Biliorsi