Banda dei furti, presi gli ultimi due membri. Decine di colpi nel Senese

Incastrati ad Assisi: il più giovane, 36 anni, era in semi-libertà di giorno, rubava e la notte tornava in carcere

L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Assisi

L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Assisi

Siena, 2 ottobre 2021 - Sono finiti nella rete anche i due uomini ricercati perché appartenenti, secondo gli investigatori, al sodalizio criminale familiare disarticolato lunedì scorso dagli agenti del Commissariato di Assisi, al comando della dirigente Francesca Di Luca. Gli stessi che hanno messo a segno numerosi colpi anche nella nostra provincia, come in quella aretina. Si chiude così un’operazione che ha portato a indagare sedici persone accusate di far parte (a vario titolo e con ruoli diversi) di un’associazione a delinquere dedita alla perpetrazione di numerosi furti in abitazione. Dodici dei sedici indagati, come accertato dalla Guardia di Finanza, percepivano il redito di cittadinanza.

Gli ultimi due arresti sono stati messi a segno giovedì. Nella notte è stato scovato in una delle basi logistiche della “banda“, dove si era nascosto, un uomo, 36 anni, pluripregiudicato; nella serata, invece, grazie alla sinergia con i militari dell’Arma dei Carabinieri di Assisi, è stato arrestato l’ultimo dei ricercati, un uomo di 56 anni, anch’egli pluripregiudicato. Due “profili“ criminali di elevato spessore che "per l’abitualità maturata nell’attività delittuosa e nell’adozione di un vero e proprio stile di vita criminoso – sottolineano dalla Questura di Perugia –, assurgono a figure di spicco dell’associazione criminale. Entrambi esecutori materiali dei delitti, partecipavano ai sopralluoghi dei furti e con efferatezza li portavano a compimento". Il 36enne, peraltro, era in regime di semilibertà: ovvero usciva di giorno e rientrava nel carcere di Capanne per la notte. E, di giorno, approfittava, secondo quanto appurato dagli investigatori, per "partecipare al programma crimonoso". Lunedì mattina nel corso delle perquisizioni presso le abitazioni dei sodali della banda, gli agenti del Commissariato di Assisi avevano rivenuto oltre a una perfetta riproduzione di una pistola della tipologia soft air, anche banconote false, numerosi monili in oro, un vasto assortimento di profumi ancora dentro le scatole perfettamente integri e delle borse griffate verosimilmente contraffatte. Decine e decine di colpi messi a segno dalla banda-famiglia in Umbria, ma anche nella vicina Toscana, in provincia di Siena e di Arezzo. «Un sodalizio criminale di queste compagini familiari, ove ciascuno fornisce il proprio contributo con delitti più o meno gravi o, comunque, dando supporto morale e materiale o logistico", sottolinea il gip nell’ordinanza delle misure cautelari. E mentre il cerchio si è chiuso intorno a tutti i componenti della banda, i primi a finire nella rete si sono presentati davanti al giudice per l’udienza di convalida.