"Banca Mps deve restare statale"

Fattori, candidato presidente di Toscana a sinistra: "Noi la vera alternativa ai candidati di Renzi e Salvini".

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di Orlando Pacchiani

Il luogo prescelto per la presentazione della lista, piazza Salimbeni, si prestava all’uscita e di certo non è una sorpresa scoprire che per la sinistra l’opzione pubblica prevalga su quella privata. Ma riaffermare "Banca Mps deve restare nelle mani del ministero delle Finanze", proprio all’indomani del nuovo scossone provocato dalla semestrale, aggiunge comunque un tassello non secondario al dibattito pubblico sul futuro dell’istituto di credito senese. A rilanciarlo è Tommaso Fattori, candidato presidente di Toscana a sinistra, affiancato dai candidati Michele Vittori, Sabrina Pirri, Lia Valentini, Roberto Fondelli (gli altri sono l’x 5 Stelle Michele Pinassi e Fiorenza Bettini). "È sempre stata una delle nostre battaglie principali – spiega Fattori – la scelta di una banca pubblica. E già l’apertura di un confronto aperto sul tema è una vittoria culturale. Ora va impedita l’uscita del Mef entro il 2021".

Una prospettiva sulla quale in realtà le chiavi di lettura restano divergenti: nella semestrale che ha esplicitato le stime sulle perdite fino al 2022 e il rischio di perdita a fronte della maxi richiesta risarcimenti danni della Fondazione Mps (3,8 miliardi in totale), si riafferma che la strada maestra è ancora quella dell’uscita del Mef nel 2021. Se ne saprà qualcosa di più entro fine anno, quando il ministero prevede di presentare il piano di uscita.

Di certo sarà tra i temi elettorali di una lista che non teme gli appelli al voto utile lanciati dai sostenitori di Giani, in chiave anti-Ceccardi, e che a Siena hanno fatto riaffiorare gli strascichi delle polemiche sul mancato appoggio della sinistra a Valentini al ballottaggio, due anni fa.

"Il nostro progetto – spiega Fattori – è radicalmente diverso da quelli dei candidato di Matteo Renzi, Giani, e Matteo Salvini, Ceccardi. Loro la pensano alla stessa maniera su tante cose: la privatizzazione della sanità, le grandi opere che definiamo distruttive, i soldi alle scuole private. Siamo convinti che ci sia un ampio spazio politico anche per convincere i tanti delusi tentati dall’astensionismo".

Quindi i candidati. A partire da Sabrina Pirri, ex preside del liceo classico: "Rischiamo di costruire un mondo invivibile per i nostri nipoti, le questioni ambientale e sociale sono legate e vanno affrontate con decisione". Per Roberto Fondelli, esponente di Rifondazione comunista, "è necessario ricreare attenzione sul mondo del lavoro. Dicevano che la Toscana doveva diventare la culla del job’s act, si sono perse invece tutele sul lavoro e livelli salariali".

Per Lia Valentini "è necessario che istruzione e ambiente non rispondano più a logiche capitaliste", mentre Michele Vittori punta l’attenzione sulle politiche giovanili e sull’importanza di "una lista alternativa a due blocchi di potere, come dimostra Siena, governata da venti anni da interessi privati".

Assenti, appunto, Fiorenza Bettini, proveniente da una lunga esperienza nei movimenti per la ripubblicizzazione dell’acqua, e l’ex consigliere comunale 5 Stelle (e due volte candidato sindaco) Michele Pinassi, che aveva aderito al Partito pirata. Anche ieri, via social, ha criticato duramente i suoi ex compagni grillini dopo la consultazione su Rousseau per il via libera a doppio mandato e alleanze: "Il primo partito della nazione oggi sconfessa definitivamente ogni suo principio e tradisce, in modo definitivo, il voto di milioni di Italiani. La truffa elettorale si è conclusa, nel peggior modo possibile. Non ci resta che ribaltare il tavolo".