
Luigi Lovaglio, amministratore delegato
La banca senese apre dunque il 2025 con utile netto in crescita e solidità patrimoniale ai massimi storici. Ma nella call con gli analisti finanziari l’amministratore delegato Mps, Luigi Lovaglio, riporta l’attenzione sull’Ops su Mediobanca, annunciata nel gennaio scorso. La banca ha tenuto a ribadire che va avanti con l’offerta pubblica di scambio sull’istituto di piazzetta Cuccia, nonostante l’istituto guidato da Alberto Nagel abbia lanciato a sua volta un’ops su Banca Generali.
"Con il forte sostegno degli azionisti in occasione della scorsa assemblea, Mps prosegue in linea con la tempistica prevista nell’esecuzione del percorso verso l’ops su Mediobanca, il cui razionale industriale è potenzialmente anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali", fa sapere Rocca Salimbeni a margine del rendiconto trimestrale.
Ed è l’ad Lovaglio a tornare sull’operazione e i risvolti alla luce della contromossa: "I vantaggi finanziari dell’ops di Mediobanca su Generali – secondo Lovaglio – sono meno evidenti di quelli di Mps sull’istituto di piazzetta Cuccia".
Del resto "Mediobanca ha annunciato l’offerta scambio con Generali e noi non lo percepiamo come un ostacolo nel percorso per creare il primo istituto fianziario iatliano. Siamo determinati a perseguirer questa strada. La nostra offerta prevede il 67% delle azioni e siamo fiduciosi di raggiungere l’obiettivo".
Nel frattempo anche Mediobanca ha presenatto i conti, sottolineando che l’offerta Mps "presenta numerosi fattori di rischio". "Ritengo che le operazioni che generano valore siano quelle tra pari - ha detto l’ad Mediobanca, Nagel –, all’interno della stessa categoria bancaria. Credo che le migliori operazooni per Mps siano di combinazione con banche commerciali, per espandere le quote di mercato nelle regioni dove sono. Con noi tutto questo non si verifica".
E a sua volta risponde Lovaglio: "Vorrei ringraziare l’ad Nagel che oggi ha suggerito che cosa è meglio per Mps. Ma noi siamo svegli e vogliamo portare avanti un’operazione trasformativa. Che mira a creare un business più forte. Non è un gioco di potere di una banca su un’altra, si tratta di utili e il vantaggio anche per gli azionsiti di Mediobanca è evidente. E’ il momento di cambiare modello di banca, che rchiede altre dimensioni di scala. La business combination con Mediobanca ci permetterà di accelerare l’aggregazione nel mercato bancario italiano".
Paola Tomassoni