di Guido De Leo
SIENA
In un gremitissimo museo della contrada della Pantera ieri è stato presentato il progetto "Tata-Mama, i giovani e l’arte di creare i tamburi". Anima dell’iniziativa l’"Associazione Arturo Pratelli", nata per ricordare il giovane contradaiolo dell’Aquila tragicamente scomparso nel 2018, che in collaborazione con il Magistrato delle Contrade e il Comitato Permanente degli Economi intende incentivare i giovani a rinnovare la grande tradizione artigianale presente a Siena per quanto concerne la costruzione dei tamburi. Una tradizione portata avanti da mani sapienti ed esperte all’interno delle contrade ma che ha bisogno di un ricambio generazionale. Padrone di casa Paolo Vannuccini, priore della Pantera appena rieletto, che ha accolto il folto pubblico sottolineando l’importanza della memoria di Arturo. "Quando il priore della contrada dell’Aquila fece un primo accenno del progetto in sede di Magistrato ne rimasi molto colpito – le parole di Vannuccini – perché credo che racchiuda molti messaggi. In primis il ricordo di un giovane contradaiolo dell’Aquila, poi quello dell’avvicinamento al mondo degli economi, senza i quali non saremmo qui. Il tutto per portare o meglio riportare i giovani ad interessarsi all’arte di costruire i tamburi. Deve passare il messaggio che le rivalità sono importanti, vive e vivaci ma poi ci sono momenti e degli aspetti che vanno oltre che sintetizzano l’emblema della nostra festa e della nostra città. Con piacere ospitiamo questo evento che semina un qualcosa di prezioso".
Per il Magistrato delle Contrade presente il pro rettore Carlo Piperno. "Quando un anno e mezzo fa l’Associazione ci presentò il progetto ci piacque subito e le nostre volontà si sono fuse arrivando ad un progetto intercontradaiolo con la finalità unica di realizzare un tamburo, imparare un’arte e lavorare insieme. Idee ed esperienza che si confronteranno per un messaggio fondamentale e una mission altrettanto nobile". Anima del progetto Vincenzo Pratelli, padre di Arturo. "Quando abbiamo costituto l’associazione nello statuto c’era l’obbiettivo di costruite un rapporto tra la nostra entità e le contrade. L’idea è quella di togliere le mani dalla tastiere dei dispositivi e metterle nella storia. Quando i lavori saranno pronti chiederemo al Comune un luogo per farli vedere a più persone possibili. I corsi saranno di un anno all’interno di ogni contrada, molte delle quali sono già piuttosto avanti in questa antica arte. Alcuni appassionati andranno nei vari rioni ad affinare le tecniche per portare in fondo il progetto. Tutti hanno aderito e ciò ci rende orgogliosi". Infine Alessandro Becatti, coordinatore degli economi di contrada. "Unire i giovani – dice Becatti - nel ricordo di Arturo e imparare un’arte che riguarda uno strumento paradossalmente sconosciuto ai più dal punto di vista della creazione e della manutenzione. Creare un ponte per le contrade che non hanno un punto di riferimento in questo senso e favorire l’avvicinamento ad un lato della contrada nascosto, ovvero quello degli economati".