Area Covid, tornano i ricoveri dopo tre mesi

Il primo paziente, con patologie pregresse, nel reparto chiuso da giugno. Il direttore sanitario. Gusinu: "Eravamo già pronti"

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SIENA

Era il 19 giugno quando, con le dimissioni dell’ultimo paziente, l’Azienda ospedaliero universitaria dichiarava chiuso il reparto Covid. Dopo tre mesi esatti, al policlinico Le Scotte di Siena c’è un nuovo ricovero per Covid, il primo della seconda ondata del virus. Torna quindi operativa l’Area Covid dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese che, di fatto, è sempre stata attiva, con una disponibilità di ricovero fino a 90 posti letto. Il paziente è un uomo proveniente dalla provincia di Siena, in discrete condizioni cliniche ma con altre patologie pregresse, ricoverato quindi per garantire un costante monitoraggio delle sue condizioni di salute ed evitare possibili complicanze.

"In questi mesi non abbiamo mai abbassato la guardia – spiega Roberto Gusinu, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Senese – considerando anche l’aumento dei casi di positività che si sono registrati in tutta Italia nelle ultime settimane, con 40mila casi. Inoltre, in base agli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi 30 giorni, il valore medio dell’età dei contagiati è passato da 29 a 35 anni. In piena emergenza l’età media era di circa 60 anni. Oltre ai contagiati, sono in aumento anche i ricoveri in ospedale e gli assistiti al proprio domicilio o nelle cure intermedie territoriali e, quindi, anche noi eravamo pronti ad ogni evenienza".

"In questa situazione – aggiunge Gusinu – abbiamo continuato a proteggere il nostro ospedale e a porre sempre maggiore attenzione nei confronti delle misure di sicurezza quali uso della mascherina, igiene delle mani e distanziamento, in tutti gli ambienti dell’ospedale". "L’organizzazione dell’area Covid – prosegue Gusinu – suddivisa in alta intensità di cura, media intensità e degenza medico-chirurgica, può contare su un’équipe medica e infermieristica dedicata e specificamente formata, supportata da tanti professionisti tra medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari, con un grande impegno da parte di tutto l’ospedale e lo straordinario supporto dell’Unità di Microbiologia e Virologia e del Pronto Soccorso".