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Aquila, museo rinnovato Accolta anche la lupa

Si trovava in piazza Postierla. Nuova luce anche per il più. antico Drappellone. conservato che risale al 1719

L’antica lupa che per secoli ha guardato dall’alto i senesi in piazza Postierla, entra a far parte del Museo dell’Aquila: adoperando termini oggi purtroppo assai in voga, possiamo dire che la memoria è un vaccino prezioso contro l’omologazione di un prossimo futuro. Gli aquilini, con orgoglio e volontà, hanno inaugurato i nuovi spazi espositivi, lo hanno fatto nel giorno della Festa Titolare. Una guida autorevole, Paolo Torriti, consigliere di sedia e docente di storia dell’arte, ci porta a visitare un museo non solo rinnovato e restaurato a dovere, ma arricchito di nuove importanti acquisizioni: "Un adeguamento che parte dalla struttura – ci dice Torriti – che riguarda anche l’illuminazione e la collocazione delle opere d’arte e degli oggetti che fanno la storia dell’Aquila. Nuova luce per il più antico drappellone conservato, quello del 1719, per il piano superiore, per la collezione dei giubbetti delle Contrade di Silvio Griccioli, ma soprattutto per due nuove rilevanti opere, entrambe in comodato. La prima arriva dalla Curia ed è un quadro di Sebastiano Folli, proveniente sempre dal territorio, dalla Confraternita della Morte, e poi l’antica lupa di piazza Postierla, risalente al quattrocento, che grazie alla disponibilità del Comune è tornata restaurata nel suo territorio, assieme alla originaria colonna e al bracciale porta bandiera". Un passaggio che nel museo attraversa anche l’oratorio di San Giovanni Battista, progettato da Flaminio del Turco e che ha trovato in questa opera di recupero il segno di antichi splendori. Un sentito adeguamento che arricchisce la città di un altro capitolo di gloriosa bellezza: forse questi involontariamente sono i giorni in cui si dovrebbe ancora meglio apprezzare queste ricchezze, adoperarsi a sempre nuove acquisizioni, offrire ai giovani un patrimonio che è fatto si di opere d’arte e di preziosi cimeli ma soprattutto di persone che ci hanno preceduto. Siamo certi che fra noi ci sia stato orgoglioso l’antico capitano Bulgarini, sorridente accanto al suo antichissimo drappellone. Felice di essere dell’Aquila del priore Francesco Squillace, del vicario Gabriele Fattorini, dei suoi vice Barbara Bonucci e Mirko Righini e del capitano Marco Lorenzini.

Massimo Biliorsi