"Al voto per la prima volta Andrò al seggio convinta"

Matilde Mosconi, 18 anni da oggi, dà voce ai tanti esordienti in cabina elettorale "A scuola abbiamo chiesto noi studenti di essere informati sulla politica"

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Sono tanti i diciottenni che domenica si recheranno alle urne per la prima volta, chiamati a votare per Camera e Senato. Tra i debuttanti c’è anche Matilde Mosconi, che ha compiuto gli anni appena in tempo per esprimere il suoo voto. Vive a Torrita di Siena, frequenta il liceo musicale Petrarca ad Arezzo, oggi spegne le 18 candeline. "Oggi divento maggiorenne, ieri è arrivata la tessera elettorale – racconta - ma ho deciso da tempo di andare a votare. E lo faccio convintamente, le certezze per noi ragazzi sono poche, dobbiamo costruircele, anche da soli".

Un messaggio rivolto a chi punta il dito verso il disinteresse giovanile. Votare per la prima volta, con un sistema elettorale complesso, non è scontato.

Hai già visto la scheda elettorale e le modalità di voto?

"Non è per niente semplice, e quasi nessuno perde tempo a spiegarlo. Abbiamo dovuto sollecitare la scuola per avere chiarimenti, abbiamo ottenuto un’ora dedicata alle elezioni. Mi sono informata, ho ascoltato chi ne sa più di me, e adesso riesco a districarmi tra collegi, simboli, listini e coalizioni. Ma continuo a pensare che non sarà facile: sembra quasi che non interessi spiegare come esprimere un voto valido e coerente".

Gli argomenti dei programmi elettorali incontrano le esigenze della tua generazione?

"C’è stato un passo in questa direzione, forse dovuto anche all’abbassamento della soglia d’età per il Senato. Fino a qualche anno fa c’era difficoltà a discutere di argomenti cari ai giovani, che di conseguenza non andavano a votare. Oggi invece il dibattito si è spostato, coinvolge maggiormente tematiche come l’ambiente, l’identità di genere, l’educazione sessuale. Con questo non voglio fare previsioni, staremo a vedere se voteranno più giovani del previsto. Però l’interesse è aumentato, c’è meno passività. Ciò che servirebbe, l’ho ben chiaro".

Ovvero?

"Parlare maggiormente di istruzione, investire su nuove politiche energetiche, meno inquinanti, rivolgersi sempre più ai giovani come parte integrante della società. È l’unico modo per investire nel nostro futuro". Idee chiare, formate come? Con i social network?

"Solo in parte, anche perché i social sono pieni di fake news. È qui dobbiamo ammettere che noi nativi digitali siamo in grado di riconoscerle meglio. Non sono mai stata grande esperta di politica, né penso di esserlo. Però ho deciso di informarmi bene per l’esordio elettorale, domandando a me stessa quali fossero le mie necessità, i miei pensieri, e confrontandomi con i miei punti di riferimento, famiglia e amici. Per il resto, ho cercato di rintracciare online le informazioni che mi interessavano. Una cosa la posso dire: sicuramente non siamo la generazione dei comizi, ma neanche quella che vota affidandosi a TikTok".

Andrea Talanti