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Al lavoro dopo la laurea senza esame di Stato

Dai farmacisti agli psicologi la riforma dell’accesso alle professioni voluta dall’Europa ora è legge, ma non tutte le facoltà aderiscono

Niente più esame di Stato: per esercitare alcune professioni basterà la laurea universitaria. I fortunati professionisti, che con il diploma di laurea si assicureranno l’immediato ingresso nel mondo del lavoro, sono dentisti, farmacisti, veterinari, ma anche psicologi e geometri: con 184 voti a favore il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio sui titoli universitari abilitanti. La nuova legge sulla laurea ‘abilitante’ alla professione ha in realtà un’applicazione più ampia (come nel caso di chimici, fisici e biologi), ma prima vanno adeguati i corsi di laurea a un numero di crediti (almeno 30) da ottenere attraverso tirocini pratico-valutativi. In pratica, quello che si doveva fare dopo la laurea, con conseguente spreco di tempo, soldi ed energie, viene fatto durante lo studio universitario in modo da poter entrare più velocemente nel mondo del lavoro. In sostanza l’esame finale per il conseguimento delle lauree magistrali a ciclo unico abilita all’esercizio delle professioni di odontoiatra, farmacista, medico veterinario e psicologo. Analogamente, il conseguimento delle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali e in professioni tecniche industriali e dell’informazione, ha effetto abilitante all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e perito industriale laureato. Ed è solo l’inizio perché il disegno di legge prevede che con regolamenti ad hoc si possano rendere abilitanti ulteriori lauree. Ma si apre il dibattito in ambito professionale: se gli studenti non possono che gioire, non tutti gli Ordini professionali plaudono al cambiamento.

p.t.