PINO DI BLASIO
Cronaca

Al Comune beni confiscati alla mafia Monteroni avrà le case di Zummo

La conferenza dei servizi a Palermo per 400 immobili sequestrati al mafioso condannato, consuocero di Piazza. Cinque appartamenti, quattro garage e un fondo a Ponte a Tressa. "Manifestazione d’interesse del sindaco".

Al Comune beni confiscati alla mafia Monteroni avrà le case di Zummo

di Pino Di Blasio

A Ponte a Tressa, frazione di Monteroni d’Arbia, ricordano ancora lo stupore che suscitò quella grande lottizzazione immobiliare di diversi anni fa, messa in piedi dall’imprenditore siciliano Francesco Zummo, consuocero del più celebre Vincenzo Piazza, proprietario della tenuta di Suvignano, condannato dal Tribunale di Palermo. Nella piccola frazione furono realizzati 61 appartamenti e 3 negozi e per tanto tempo ci fu un via vai di imprese edili per le costruzioni. Molti di quegli appartamenti sono stati venduti dalle società immobiliari Cester e Rovigo, gestite da Zummo, i cinque rimasti nelle sue mani sono stati confiscati dai magistrati dell’Antimafia e messi a disposizione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Due giorni fa, a Palermo, è andata in scena la conferenza dei servizi telematica nella sede dell’Agenzia, con la regia del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e del direttore Bruno Corda, che ha dato il via libera e accelerato le pratiche per l’assegnazione di 400 immobili e beni sequestrati alle mafie. Il lotto più vicino alla destinazione è quello di Monteroni d’Arbia, gli appartamenti e i garages di Ponte a Tressa. E per questo alla conferenza dei servizi erano presenti il sindaco Gabriele Berni e il viceprefetto Immacolata Amalfitano. Ma dal mare della Sicilia, dove è in vacanza, il prefetto di Siena Matilde Pirrera ha seguito la riunione. In virtù del suo passato da dirigente dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie.

"Quando ero all’Agenzia dei beni confiscati, abbiamo individuato un nuovo criterio di assegnazione - racconta il prefetto - tramite il sistema della conferenza dei servizi. Si mettono a disposizione i beni sequestrati, con foto, planimetrie, dettagli catastali, caratteristiche ed estensioni in ettari, se si tratta di terreni, degli enti che possono manifestare interesse. L’elenco comprende, ovviamente, i Comuni e i sindaci, l’Agenzia del Demanio, le Regioni e le Province. Nel caso senese, sono immobili di edilizia civile, che possono essere destinati a case popolari. Il sindaco di Monteroni d’Arbia ha già presentato la sua manifestazione di interesse e, non essendoci nessun altro ente che ha fatto lo stesso, l’Agenzia nazionale presto assegnerà quegli immobili al patrimonio indisponibile del Comune di Monteroni. Che li acquisisce tramite una delibera di consiglio, ma non potranno essere alienati per fare cassa. Il sindaco Berni mi ha riferito che saranno destinati ad alloggi popolari".

Il prefetto Pirrera entra anche nel dettaglio della conferenza dei servizi. "I sindaci possono anche chiedere integrazioni, visure particolari, immagini satellitari. Essendo telematica, la conferenza dei servizi ha suggellato un percorso già indicato da tempo, parte conclusiva di informazioni già acquisite dal sindaco. E’ stata la sacralizzazione delle manifestazioni di interesse, l’Agenzia li acquisirà e le porterà al consiglio direttivo. Nel caso di Monteroni d’Arbia non ci sono concorrenti, sarà il consiglio dell’Agenzia che assegnerà gli immobili in base al progetto presentato per fini pubblici".

Il sindaco Berni non dovrà pagare nulla dalle casse del Comune per avere cinque appartamenti, quattro garages e un fondo commerciale appartenuti a Francesco Zummo. "Non si tratta di un’agenzia immobiliare - ribatte il prefetto Pirrera - anzi in certi casi gli enti locali possono accedere a fondi speciali per ristrutturare quei beni. In questo caso gli immobili erano in buone condizioni, quindi non dovrebbero esserci problemi".