Alla vigilia della carriera di Provenzano ricordiamo quello del 16 agosto 1961 che Salicotto vince con Salomè de Mores e Vittorino. Intanto il tema della famosa ‘rigirata’ di Ciancone nell’Oca che sembrerebbe favorire proprio l’ingresso della Torre, non approfittando della posizione abile ad una chiusura della rincorsa. La storia e il tempo sembrano poi dare ragione allo stesso Ciancone, che direttamente ha forse ben poche colpe. Grande la partenza della Tartuca con Uberta e Tristezza che vanno via indisturbati. Intanto dietro recupera alla grande la Torre. Saranno gli unici incontrastati protagonisti di questa leggendaria carriera. Altro dilemma al terzo giro, quando a San Martino cade Tristezza e così la Torre può prendere la testa della corsa. Una caduta che poi la storia e i protagonisti rendono più semplice di quello che possiamo supporre. Grande festa per la Torre con la capitana Maria Pace Chigi Zondadari Misciattelli con i tenenti Luciano Daviddi e Egidio Monaci. Il barberesco di Salicotto è Ulisse Gambelli con la grandiosa festa coordinata dall’onorando Giancarlo Ceccuzzi. Lunga notte per Ciancone in Fontebranda e che, soprattutto, inizierà un lungo esilio dalla piazza che durerà ben cinque anni.
Massimo Biliorsi