Addio a Brandini, proprietario di Oppio e del mitico Quarnero

Grande torraiolo, si è spento a 69 anni dopo aver lottato contro la malattia

Giuliano Brandini (Foto Lazzeroni)

Giuliano Brandini (Foto Lazzeroni)

Siena, 21 aprile 2021 - «Se dopo una vittoria i cavalli devono uscire di scena allora andiamo a prenderli da Franco di Roccastrada», così diceva Giuliano Brandini dopo la vittoria del suo Oppio nel Drago, montato da Salasso. Era il 2014. Personaggio schietto e diretto, spesso controcorrente Giuliano Brandini, grande torraiolo, che si è spento ieri a 69 anni dopo aver combattuto contro un leone contro la malattia. Un volto del mondo del Palio pungente e irriverente, sanguigno. Che amava i cavalli come fossero membri della famiglia e li trattava di conseguenza. Vedi appunto Oppio, barbero I726 per eccellenza, come lo aveva definito Raffello Ciampoli. Avrebbe tanto voluto vederlo tornare alla vittoria, il grigio nell’agosto 2019, l’ultima Carriera corsa prima della pandemia. Era convinto che avrebbe potuto tirare il rigore ma, si sa, il Palio è condizionato da tanti fattori. Così è uscito di scena con sei Carriere ed un successo. Il nome di Brandini resterà però legato anche ad un altro barbero che ha scritto la storia della Festa, il mitico Quarnero. Con lui Trecciolino ha vinto il suo primo Palio nell’Oca, era il 1996, e l’anno dopo Il Pesse nella Giraffa aveva condotto il cavallo al trionfo del Cappotto. Il mondo del Palio si è stretto ieri alla figlia Caterina, a cui aveva trasmesso l’immensa passione per i cavalli, alla nipote, alla moglie e a Giuseppe Angioi che era diventato per lui come un figlio. Giuliano mancherà.