Pericolo amianto nell’area ex Vaccari

Sopralluogo perché si è deteriorata la copertura in eternit dei tetti dei vecchi capannoni

Alcuni dei capannoni dismessi che si trovano nell’area dell’ex Vaccari

Alcuni dei capannoni dismessi che si trovano nell’area dell’ex Vaccari

Santo Stefano Magra (La Spezia), 6 giugno 2019 -  Tutto è  partito da un esposto presentato dagli abitanti di Ponzano Magra alla procura del tribunale della Spezia. Nel mirino i capannoni dismessi dell’ex Ceramica Vaccari e in particolare i tetti, per segnalare che la copertura si sarebbe deteriorata e con la paura che, trattandosi di eternit, le fibre si sarebbero disperse nell’aria, costituendo un serio rischio per la salute di chi abita nelle vicinanze. E non solo.

La procura ha delegato le indagini alla guardia di finanza della compagnia di Sarzana, che a sua volta ha chiesto ai tecnici dell’Arpal di effettuare una verifica. E si è scoperto che, effettivamente, la copertura dei tetti di quei capannoni è realizzata in materiale compatto che contiene amianto. Non un pericolo in sè, ma lo diventa quando inizia a sfaldarsi e a rompersi, con le polveri che vengono trasportate dagli agenti atmosferici.

Si tratta di capannoni, ormai fatiscenti, la cui costruzione risale agli anni 60/70, quando ancora l’eternit non era fuorilegge. Tra il materiale della copertura dei tetti caduto al suolo e quello rimasto ancora al suo posto ma deteriorato, la situazione si presenta quindi a rischio.

La guardia di finanza ha chiesto l’intervento della struttura complessa igiene e sanità pubblica dell’Asl 5 diretta da Francesco Maddalo. Gli ispettori dell’Asl, coordinati da Massimiliano Polledri, assieme ai militari delle fiamme gialle, hanno effettuato un sopralluogo a Ponzano Magra per ispezionare quei capannoni della ex Vaccari, e hanno verificato che è necessario un intervento per la bonifica.

Si tratta anche di un problema di competenze, perché quell’area dove si trovano i capannoni con i tetti in amianto, è sotto la gestione del curatore fallimentare. Il  Comune di Santo Stefano Magra, appresa la situazione di rischio confermata dall’ispezione, ha già organizzato un vertice per affrontare il problema. Dal canto loro, gli ispettori della struttura complessa igiene e sanità pubblica dell’Asl 5 hanno chiesto prima di tutto, per motivi di sicurezza, la limitazione all’accesso nell’area.

Un’area degradata della ex Vaccari che comunque non viene certo frequentata, a differenza di quella che è stata ristrutturata dal comune di Santo Stefano Magra ed è utilizzata per varie manifestazioni. E dove non più tardi di martedì scorso, nel suo intervento particolarmente toccante e denso di commozione, il presidente dell’Associazione famiglie esposti all’amianto, Pietro Serarcangeli, che è anche consigliere del Comune di Santo Stefano, ha ricordato la necessità di un impegno costante delle istituzioni per contrastare in tutte le forme la piaga dell’amianto e dare sostegno alle vittime. Aveva concluso citando, uno per uno, i nomi dei tanti soci Afea deceduti per mesotelioma pleurico ed altre patologie asbesto-correlate dalla fondazione dell’associazione fino a questi giorni. Di cui tre addirittura nell’ultimo mese. Considerando che il problema esiste, l’intervento per risolverlo dovrà essere immediato.

Massimo Benedetti