REDAZIONE SARZANA

Ibis sacri avvistati sul Magra Il biologo: "Allarme per l’habitat"

I volatili originari dei paesi sub-sahariani localizzati nel 2011 nella vicina Toscana

Tre esemplari di Ibis sacro sono stati avvistati a Battifollo, in prossimità del Magra, da Fabrizio Pacini, assicuratore di professione, dronista per passione. "Un’emozione unica" dice raccontando l’incontro inusuale, immortalato in una serie di scatti fotografici. La notizia è arrivata al biologo Fabio GiacomazzI. "L’Ibis sacro – racconta – è originario di una vasta area nei paesi sub-sahariani. La specie viene associata all’antico Egitto, dove era particolarmente diffusa (e venerata); là si è estinta già alla fine dell’800. Importato in Europa per la facilità del suo allevamento in zoo e aree faunistiche, si è poi diffuso spontaneamente o per improvvidi rilasci. Le popolazioni più prossime all’area spezzina sono quelle toscane (fin dal 2011) mentre è da datare a questo inverno la prima segnalazione di un gruppo consistente di individui. Specie praticamente onnivora, viene considerata dannosa per gli habitat naturali in quanto va a incidere negativamente sui popolamenti di invertebrati, ma anche di pesci, anfibi, rettili, uccelli. Se rapportato allo stato critico dei popolamenti dei nostri habitat acquatici la presenza dell’Ibis può essere considerata un fattore aggravante, per quanto occorrerebbe studiare nel dettaglio la dieta locale, dato che, ad esempio, nella Piana di Luni il sovrappopolamento di alcune specie alloctone (come il gambero rosso della Louisiana) potrebbe potenzialmente venire contrastato".