
Dipendente si rompe una gamba. E il ministero fa causa al Comune
Una dipendente civile della Marina è costretta ad assentarsi dal lavoro per cinque mesi dopo essersi rotta una gamba affrontando una scalinata comunale, e il ministero della Difesa fa causa al Comune della Spezia chiedendo il risarcimento dei danni: non solo gli stipendi erogati regolarmente alla dipèendente, ma anche le prestazioni assicurative erogate dall’Inail per conto dello stesso ministero. Una vicenda curiosa, quella destinata ad approdare al tribunale di Genova il prossimo 8 maggio, che prende le mosse dall’infortunio patito nell’aprile 2020 da una donna, dipendente civile della Marina. La donna si stava recando al lavoro quando, secondo la ricostruzione del ministero, mentre scendeva la scalinata comunale di via di Murlo, è scivolata sugli scalini "ricoperti d’erba e viscidi", rovinando a terra. Immediato il trasporto al pronto soccorso, dove gli esami accertarono la frattura di tibia e perone, con la donna sottoposta a un intervento chirurgico di osteosintesi e costretta ad assentarsi dal lavoro per cinque mesi, nei quali l’amministrazione Difesa ha erogato gli emolumenti stipendiali e l’Inail le prestazioni assicurative di legge, per un totale di 27.164,65 euro. Somma che ora il ministero vuole recuperare dal Comune, considerato colpevole della scarsa manutenzione e cura della scalinata che avrebbero provocato l’infortunio e, di conseguenza, l’impossibilità del ministero di usufruire delle prestazioni lavorative della donna. Nonostante i solleciti, né il Comune della Spezia né la compagnia assicurativa hanno risarcito il danno. Da qui la battaglia legale, con il ministero che si è rivolto al tribunale di Genova chiedendo la condanna del Comune al risarcimento, e con Palazzo civico che si è costituito in giudizio.
Matteo Marcello