REDAZIONE SARZANA

Approvato il documento: "Sì allo stato di Palestina"

La maggioranza del consiglio comunale ha condiviso l’ordine del giorno. Era stato presentato da Paolo Magnani, esponente di Rifondazione comunista. .

Paolo Magnani

Paolo Magnani

La maggioranza di Arcola a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina. Lo scorso venerdì il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista Paolo Magliani, uno testo di stimolo affinché l’Italia e la comunità internazionale riconoscano l’esistenza dello Stato di Palestina.

"Una vittoria politica importante che la federazione spezzina del Prc è orgogliosa di poter rivendicare, chiedendo agli altri comuni della provincia di fare altrettanto – commenta Rifondazione –. L’incredibile e sanguinaria ingiustizia che avviene da decenni sotto gli occhi di tutti con il regime di apartheid e la continua strage di civili, soprattutto bambini, perpetrata dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese e non solo, dato che l’esercito di Nethanyau, appena dichiarato criminale di guerra dalla Corte Penale Internazionale, ha allargato il conflitto al Libano permettendosi pure di attaccare le basi Unifil dell’Onu, deve essere fermata immediatamente".

Secondo l’ordine del giorno, condizione essenziale perché questa carneficina possa un giorno terminare è chiedere con forza, oltre al cessate il fuoco, il riconoscimento dello stato di Palestina come previsto dalla risoluzione Onu del 1948. Prosegue Rifondazione: "Ma non basta. Bene ha fatto il consigliere Magliani a insistere sulla rivendicazione dei confini della Palestina prima della ’Guerra dei sei giorni’datata 1967 che cambiò completamente la mappa ridisegnando gli equilibri a netto favore di Israele. Il centrosinistra e il centrodestra arcolano avrebbero votato l’ordine del giorno all’unanimità, ma senza questo fondamentale passaggio. Sarebbe stato come chiedere ai nostri partigiani, proprio nel giorno dell’80° anniversario del rastrellamento nazifascita del 1944, di combattere senza pretendere la liberazione totale dall’invasore e la nostra indipendenza. Un controsenso bello e buono che avrebbe snaturato l’ordine del giorno rendendolo un’ennesima dichiarazione di buone intenzioni e nulla più".

Non tutti i consiglieri, dunque, hanno votato a favore: "Spiace per quei consiglieri arcolani che si sono astenuti, uno di maggioranza e i cinque di opposizione, ma i principi emanati nell’ordine del giorno sono sacrosanti. Quella di Arcola è una piccola voce in un coro mondiale che potrà forse contribuire a portare alla fine di questa vergognosa ingiustizia. Una fine, purtroppo, poco visibile con gli occhi della ragione di oggi. Questo fiume di sangue va fermato ora".

Cristina Guala