Calistri e i saluti (amari) al Prato

L’ormai ex direttore sportivo: "Non mi aspettavo questa interruzione. Stavo già lavorando sul mercato..."

"Ringrazio il presidente Stefano Commini e la vice presidente Deborah Staglianò per la possibilità che mi hanno dato di ricoprire un ruolo così importante nel Prato. Di sicuro, però, da un punto di vista umano e personale mi aspettavo nelle modalità e nei tempi un epilogo differente. Questa interruzione del rapporto è stato un fulmine a ciel sereno".

Parla a cuore aperto Leonardo Calistri, ex direttore sportivo del Prato, che dopo 3 stagioni, di cui due da segretario, è stato bruscamente messo alla porta mentre stava lavorando per costruire la squadra della prossima stagione: "Stavo già lavorando in maniera concreta ed ero ad un passo da alcune riconferme fra le più importanti, come per esempio quelle di Addiego Mobilio e Angeli. Eravamo a buon punto anche con Nicoli e Diallo – spiega ancora l’ex ds -. Oltre a questo eravamo anche vicini alla firma per alcuni nuovi arrivi, un paio di giocatori importanti. E ci eravamo mossi per trovare un portiere in quota".

In questo senso gli indizi di radio mercato portano al difensore Marco Maini, ex Forlì, e al centrocampista Simone Marino, ex Pianese: trattative che però a questo punto potrebbero sfumare, così come i rinnovi. "Non discuto ovviamente la scelta, che dal punto di vista tecnico è assolutamente lecita e che rispetto. Da un punto di vista umano e personale mi sarei aspettato modalità e tempistiche differenti. Il presidente è una persona seria che ha sempre rispettato gli impegni presi. Il Prato è in buone mani – insiste Calistri - . Questa è stata comunque una esperienza importante dal punto di vista professionale. Ho imparato, se devo essere sincero, che a volte in questo mondo bisogna pensare prima a se stessi. Io ho sempre messo il bene del Prato e della squadra davanti al mio".

C’è chiaramente più di un pizzico di amarezza e di dispiacere nelle parole di Leonardo Calistri, allontanato dai colori biancazzurri con modalità quantomeno inusuali, per non dire ruvide. "So che sono stati individuato anche dalla piazza come il colpevole degli scarsi risultati. E di questo mi dispiaccio. Non era facile lavorare da solo in una società ancora non strutturata – conclude l’ex direttore sportivo del Prato -. I tanti messaggi e attestati di stima di chi ha avuto modo di lavorare con me, comunque, mi hanno riempito di orgoglio. Sono ancora più sicuro di voler rimanere nel mondo del calcio, pronto a nuove avventure. Devo però trovare qualcosa che mi emozioni e mi convinca. Al Prato augurerò sempre ogni bene".

L.M.