I film del fine settimana. Di Caprio e Pitt nel nuovo Tarantino

Tra le proposte del fine settimana anche lo splendido e doloroso docu-film di Franco Maresco, "La mafia non è più quella di una volta". Il ritorno di Claude Lelouch con i grandi Jean Louis Trintignant e Anouk Aimeè in "I migliori anni della nostra vita". Nel cast anche Monica Bellucci

Una scena del film (Ansa)

Una scena del film (Ansa)

Prato, 19 settembre 2019 - Se ne parlava da mesi e finalmente ecco sul grande schermo il nuovo film di Quentin Tarantino. All’ Eden arriva “C’era una volta a Hollywood”, affresco pop sulla Los Angeles della fine degli anni sessanta. La Mecca del cinema che si trascina stancamente tra un party e l’inevitabile tris sesso droga e rock and roll. Gli ultimi bagliori di un mondo su cui aleggia lo spettro di una rivoluzione culturale che avrebbe spazzato via i soliti nomi noti per far posto ad una New Hollywood moderna e coraggiosa. Ne sa qualcosa il protagonista del film, Rick Dalton (un ottimo Leonardo Di Caprio) attore mai decollato costretto a sopravvivere grazie a una serie tv sul viale del tramonto. Al suo fianco la storica controfigura, un Brad Pitt ancora sexy a quasi 56 anni. Insieme sulle colline di Los Angeles, in una villetta a fianco di quella abitata da Roman Polanski e Sharon Tate, teatro del massacro compiuto da Charles Manson e i suoi adepti nell’agosto 1969.

Quentin Tarantino; idolatrato da mezzo mondo, sbeffeggiato dall’altra metà. Il suo nono film da regista convince poco, convince meno degli altri. Soprattutto per il solito suo difetto che lo accompagna dal debutto con “Le iene”; il suo egocentrismo, il suo narcisismo al pari dei politici dei giorni nostri. Il primo fan di Tarantino è Tarantino, per quella sorta di autocompiacimento che lo porta a dimenticare che il cinema non è solo “messa in scena” ma anche sostanza. Impeccabile come regista, stupefacente la ricostruzione di ambienti con le atmosfere e i colori degli anni sessanta. Pessima prova come autore. Inevitabile uscire dalla sala e chiedersi; dov’è la storia, qual è la storia? Cosa voleva raccontare il regista che inevitabilmente finisce per cadere nella trappola dei tempi lunghi da sforbiciare. Non basta divertirsi con la storia alterando gli eventi sul finale (magari le cose fossero andate a finire così).

Dopo quasi trent’anni di carriera ci vorrebbe un passo di umiltà, affidandosi a sceneggiatori navigati. Per fare “un passo indietro” ci vuole davvero tanto coraggio quando si è già considerati un mito, un maestro del cinema. Fra i (pochi) meriti del film ce n’è uno che rappresenta un cambiamento epocale nella carriera del regista di origini italiane; la prima goccia di sangue si vede dopo novanta minuti!

Altre proposte all’Eden; “Martin Eden” e “I migliori anni della nostra vita”di Claude Lelouch. Il Terminale riapre con “L’amoru flou”. Al Pecci il grande docu-film di Franco Maresco “La mafia non è più quella di una volta”. Vederlo è una “sofferenza necessaria”per capire i peggiori anni della nostra vita. Altro film (bellissimo), il brasiliano “La vita invisibile di Euridice Gusmao”.

Federico Berti