Giani è deciso: anche Prato in zona gialla. "E in caso di focolai interverrà il sindaco"

Oggi l’ufficialità, ma è già tutto fatto a meno che la Toscana non resti in arancione. "Una scelta diversa non avrebbe senso"

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Prato, 23 aprile 2021 -  Tutto porta al giallo, tranne il numeri dei contagi. Ma Eugenio Giani ha deciso: anche Prato seguirà il destino della regione. Quindi se oggi, come sembra, per la Toscana sarà ufficializzato il giallo, allora anche qui scatteranno le riaperture. Al di là dei numeri che anche ieri hanno evidenziato 124 nuovi casi Covid e due decessi, entrambi uomini di 63 e 80 anni ricoverati all’ospedale Santo Stefano. Numeri che portano Prato poco sotto la soglia dei 300 casi settimanali ogni 100.000 abitanti. Eppure il Comune si muove già pensando in giallo (visto che ha accelerato l’iter per consentire ai locali di utilizzare il suolo pubblico) e il presidente della Regione nel pomeriggio di ieri di fatto ha ufficializzato l’ingresso in zona gialla sottolineando di non voler prevedere "zone intermedie nella regione" e restituendo di fatto la palla al sindaco Biffoni: "Se ci sono dei comuni in cui comunque si vedono ancora focolai o elementi di contagio, saranno i sindaci direttamente a provvedere". Da lunedì, salvo sorprese dell’ultimo momento, anche Prato si adeguerà alla Toscana abbassando le soglia delle restrizioni nonostante i contagi siano ancora (molto) alti e comunque non da zona gialla visto che la provincia supera di quasi 50 casi il limite settimanale dei 250 nuovi positivi per 100.000 abitanti.

"Il presidente ha tutti i numeri in mano per decidere", commenta Biffoni. "Se ci saranno focolai in scuole o in aziende ovviamente interverrò, ma sulla decisione del colore delle zone l’amministrazione non ha alcune potere". Ne consegue che Biffoni non limiterà quanto deciso a livello regionale con ordinanze locali. Prato si allinea alla Toscana nonostante la provincia sia ancora una volta la peggiore in Italia per incidenza di contagi rispetto al numero degli abitanti mentre la Toscana è in netto miglioramento."L’Rt risulta essere di 0,82-0,86, rispetto alla soglia di 1 della zona arancione e la regione è abbondantemente sotto i 200 casi su 100.000 abitanti, è un fatto progressivo da 15 giorni a questa parte. I due principali indicatori vedono la Toscana in netto calo", dice Giani. "Dunque la zona gialla probabilmente da lunedì ci sarà. Le isole di disciplina - ha aggiunto - per me sono un meccanismo che serve a controllare la fase ascendente del contagio, quindi quando ci siamo trovati in arancione ho usato questo metodo. Ora invece siamo nella fase della discesa dei contagi, e tutto fa pensare che ci sia progressivamente, in un luogo prima e in un altro dopo, un decadere dei fattori di contagio: conseguentemente sono per avere la Toscana come blocco omogeneo. Se entriamo in zona gialla, entriamo in zona gialla". Salvo poi precisare che sarà in mano ai sindaci la decisione di prevedere ulteriori restrizioni. Questione che Biffoni ha già chiarito di non voler assumere e di volersi invece adeguare alle decisioni del governatore senza però nascondere una preoccupazione di fondo legata alla pressione sull’ospedale. Leggendo i numeri dei ricoveri non è che ci siano molto margine di manovra: ieri erano al completo i 154 posti letto in area Covid al Santo Stefano e liberi due letti sui 20 disponibili in terapia in tensiva. Al centro La Melagrana non c’è alcun letto libero dei 42 disponibili, nella palazzina ovest del vecchio ospedale sono occupati 21 letti su 23 mentre il centro Pegaso ha 4 letti liberi dei 58 di cui dispone.  

Silvia Bini