Uccide la moglie con il fucile e poi si spara L’ha sorpresa mentre dormiva in salotto

Prima le telefonate a vuoto, poi il ritrovamento dei corpi senza vita di Flaminio Nucci e Fiorella Totti. A marzo l’incendio del loro garage

di Sara Bessi

PRATO

Le ha sparato al cuore mentre stava riposando sul divano, con gambe allungate su una sedia e la tv accesa. Ha atteso che la moglie si assopisse per ucciderla con un solo colpo esploso con un fucile da caccia regolarmente detenuto. Poi quella stessa arma, usata tante volte per coltivare la sua passione, l’ha rivolta verso se stesso, all’addome, per togliersi la vita e cadere vicino alla donna con cui ha condiviso la vita. Questa è la prima ricostruzione della tragedia che è stata scoperta ieri mattina in un appartamento al quinto piano di un condominio di via Filzi 53, dopo parecchie ore ore dal momento in cui si era consumata, nel primo pomeriggio di sabato.

I corpi senza vita sono quelli di di Flaminio Nucci, 72 anni, meccanico in pensione e originario di Camugnano nel bolognese, e Fiorella Totti, 76 anni, che aveva lavorato per anni in orditura. A dare l’allarme sono stati i parenti della coppia, che non aveva figli. I familiari non riuscivano a mettersi in contatto con i loro cari che sentivano regolarmente tutti i giorni. Ieri mattina prima delle 8 i familiari si sono dunque presentati in via Filzi e hanno suonato inutilmente al campanello della coppia. Non hanno ricevuto risposta e temendo in una fuga di gas hanno allertato i vigili del fuoco. I pompieri sono intervenuti con l’autoscala: una volta raggiunto il balcone dell’appartamento al quinto piano si sono trovati di fronte alla drammatica scena. Anche i sanitari della Croce d’Oro inviati dalla centrale operativa del 112 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo e della donna. Ai vigili del fuoco hanno dunque avvertito i carabinieri della compagnia di Prato, giunti su posto ai comandi del tenente colonnello Sergio Turini. Nell’appartamento al quinto piano sono saliti anche gli uomini della scientifica dei carabinieri, che hanno eseguito i rilievi utili a ricostruire la dinamica della tragedia che si è consumato fra le mura domestiche. Tutti gli indizi a disposizione degli investigatori confermerebbero la dinamica dell’omicidio-suicidio visto che non sono stati trovati segni che facciano pensare ad altre ipotesi. Gli investigatori non hanno trovato neppure un biglietto in cui potessero essere indicate le motivazioni del gesto. I condomini, ascoltati dai militari, hanno riferito di aver sentito due colpi sordi nel primo pomeriggio di sabato, ma di non averli associati a spari. "Pensavamo fosse caduto qualcosa di pesante". L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Valentina Cosci che ha disposto il trasferimento delle due salme all’obitorio dell’ospedale, in attesa di decidere se eseguire l’autopsia. I cadaveri, trasportati al Santo Stefano dal servizo funebre della Misericordia di Prato, sono stati esaminati sul luogo del delitto dal medico legale Luciana Sonnellini.

I carabinieri stanno lavorando per ricostruire i motivi che hanno spinto Nucci a uccidere la mogile e poi se stesso. Sequestrati dalla casa della tragedia quattro fucili, fra cui l’arma utilizzata dall’uomo, che i familiari hanno descritto ai carabinieri come "molto provato", ormai a partire dal marzo scorso, in seguito a un incendio sviluppatosi nel garage di pertinenza della casa della coppia, rogo che aveva causato vari danni e problemi al condominio, uno stabile di sei piani per quattordici appartamenti oltre a uffici. Secondo quanto riferito dai parenti agli investigatori, pare che l’anziano temesse possibili eventuali problemi di risarcimenti e per questo avesse accusato stati d’ansia e depressione per i quali era in cura da uno specialista. Il rogo si era sviluppato il 5 marzo: a prendere fuoco, in garage, un’auto. Abitazioni e uffici erano stati evacuati e il rientro era slittato per diverse settimane a causa dei lavori di ripristino.