Tre pratesi nel Setterosa. Chiara, Giuditta e Sara pronte per gli Europei: "Il nostro orgoglio"

Grassi le ha allenate da giovanissime: "C’è tanto lavoro. E talento". Non era mai successo che tre atlete pratesi fossero convocate insieme. per un appuntamento così prestigioso. E nel Settebello c’è Bruni. .

Tre pratesi nel Setterosa. Chiara, Giuditta e Sara pronte per gli Europei: "Il nostro orgoglio"

Tre pratesi nel Setterosa. Chiara, Giuditta e Sara pronte per gli Europei: "Il nostro orgoglio"

Cos’hanno in comune Chiara Tabani, Giuditta Galardi, Sara Cordovani? Oltre ai natali pratesi, tutte parteciperanno con la Nazionale agli Europei di pallanuoto. Mentre il Settebello è in Croazia, dove ieri ha brutalizzato la Georgia (con Bruni, altro pratese, protagonista), il Setterosa è nei Paesi Bassi, dove debutterà oggi contro Israele. E in questo caso la città ha un motivo in più per esultare: mai tre pallanuotiste di Prato erano state convocate insieme per un appuntamento così prestigioso. Giacomo Grassi, tecnico federale reduce da ottimi risultati alla guida delle Nazionali giovanili femminili, ha allenato tutte e tre ragazze da giovanissime, ai tempi della Futura e dell’Associazione Nuoto Prato. E non ha alcun dubbio: il "poker" di convocazioni è il culmine di un lungo percorso iniziato nel lontano 1999.

Grassi, una città di 200mila abitanti ha tre atlete e un atleta ai massimi livelli della pallanuoto: programmazione o casualità?

"Programmazione, senza alcun dubbio. Stiamo ancora raccogliendo i frutti degli Europei femminili ospitati nel 1999. Chiara, Giuditta, Sara e Lorenzo ‘nascono’ dal lavoro svolto negli anni successivi. Prima di loro, c’erano Giulia Bartolini, Maria Carlesi ed Eleonora Colzi. Senza dimenticare Stefano Tempesti, che però nel ‘99 si stava già affermando come campione. E penso ci sia bisogno di riprogrammare al più presto".

Le società sportive hanno spesso puntato il dito contro lo stato degli impianti sportivi e sulla carenza di spazi. Che ne pensa?

"La questione legata all’impiantistica è reale, ma anche quando vincevamo Scudetti a livello giovanile con Chiara e Giuditta capitava di doverci allenare a Firenze. Credo che sianecessario che il mondo del nuoto pratese ritrovi coesione ed unità d’intenti. Come venticinque anni fa".

Ci descriva i punti di forza delle "nostre" azzurre: partiamo da Chiara Tabani, la più esperta.

"Talento innato, genio e sregolatezza. Ricordo di averle visto fare sin da giovanissima gesti tecnici che nessun allenatore le avesse spiegato. Vederla ottenere la medaglia d’argento a Rio 2016, a ventidue anni, è forse stata la soddisfazione di più grande della mia carriera".

Ci racconti qualcosa di Giuditta e Sara...

"Giuditta ha una forza fisica impressionante e una tecnica che poche centroboa possono vantare, nel mondo. Va elogiata anche per la sua costanza: è arrivata in Nazionale più tardi rispetto a quanto i suoi mezzi lasciassero presagire, ma direi che soprattutto nell’ultimo biennio si è tolta grandi soddisfazioni. Sara Cordovani era talentuosa fin da bimba, ma per tanto tempo ha avuto il difetto di non credere abbastanza nelle sue capacità. Sono contento del salto di qualità che ha fatto e considerando che ha solo 23 anni ha ancora ampi margini di miglioramento".

Per chiudere il cerchio, ha anche un aneddoto su Lorenzo Bruni?

"Pochi sanno che la sua fortuna è partita da una prestazione negativa durante un "Trofeo delle Regioni" di oltre 14 anni fa. Arrivò molto sicuro di sé, ma trovò enormi difficoltà: ci rimase malissimo. Però fu proprio quella delusione a fargli scattare la molla: si trasferì in Liguria e continuando ad allenarsi è diventato il giocatore di respiro internazionale che conosciamo".

Quante possibilità hanno Chiara, Giuditta, Sara e Lorenzo di tornare a casa con una medaglia?

"E’ difficile dirlo, perché ormai la differenza fra le migliori squadre del mondo è minima: puoi salire sul gradino più alto del podio o chiudere in quinta posizione. Le ragazze possono puntare all’oro, soprattutto dopo i due bronzi. Ma anche il Settebello può e deve ambire ad una medaglia. E poi ci sono le Olimpiadi...".

Giovanni Fiorentino