REDAZIONE PRATO

Test sierologici per insegnanti e personale scolastico anche dal medico di famiglia

Dal 24 potrebbe partire la sperimentazione per insegnanti e personale Ata. Ma c’è il problema degli spazi negli ambulatori.

Controlli e test sierologici rapidi per la ricerca di anticorpi specifici nei confronti del virus Sars-Cov-2 su insegnanti e personale scolastico di istituti pubblici e privati potranno essere eseguiti dai medici di famiglia. Il tutto su base volontaria. Si tratta di una opportuntià che viene indicata in una circolare del Ministero della salute, emessa il 7 agosto scorso. In particolare lo screening è rivolto al personale docente e non docente, operante nei nidi, nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie pubbliche, statali e non statali, paritarie e private e negli Istituti di istruzione e formazione professionali. Un’operazione che ha già una data di inizio segnalata all’interno della circolare: il 24 agosto prossimo o almeno ad una settimana prima dell’inizio delle attività didattiche.

Un’informativa che è giunta in pratica con l’inizio del periodo delle ferie anche per molti medici e che richiede un confronto fra la categoria e l’Asl Toscana Centro. I medici di famiglia, che si sono detti in linea di massima disponibili a svolgere questo servizio, sono chiamati ad eseguire i test sierologici rapidi sul personale scolastico che rientra tra i propri assistiti. Quest’ultimo dovrà iscriversi su una piattaforma apposita con una procedura che è stata dettagliata sempre dal Ministero della Salute e che vede protagonisti nell’operazione sia i medici di famiglia che l’azienda sanitaria di riferimento. Un progetto da sviluppare, che è ancora in fase embrionale, ma che fa sorgere alcuni dubbi che dovranno essere inevitabilmente sciolti perché i medici di base possano dare il loro contributo effettivo alla campagna di screening sul personale docente e non docente.

Una delle questioni da affrontare sono sicuramente gli spazi e gli orari adeguati da individuare perché i medici possano eseguire i test sierologici rapidi. Il problema, infatti, è quello ben noto: se poi viene scoperto un caso positivo, è matematico che venga chiuso l’ambulatorio. La questione organizzativa per un tale servizio diventa una questione di sostanza: fra i medici sta circolando anche l’ipotesi di individuare strutture esterne dove poter effettuare i test sierologici. La priorità, infatti, è di limitare il rischio di contagio del dottore, del proprio personale e di altri assistiti. Da parte sua l’Asl dovrà assicurare ai medici di medicina generale la fornitura dei dispositivi di protezione individuale, quali guanti, camici monouso e mascherine, in aggiunta a quelli in genere consegnati. Sempre l’azienda sanitaria dovrà comunicare ogni giorno i dati raccolti dalla campagna di screening.

Intanto ieri Prato e provincia non ha registrato alcun caso positivo al Covid-19 (rimangono 572), come pure non ha avuto decessi. In tutta la Toscana il trend dei contagi è in crescita: ieri se ne contano 28, di cui 14 relativi a rientri dall’estero. In particolare 10 dei 14 sono di ritorno da vacanze all’estero (7 di rientro più 3 contatti). L’età media dei 28 casi odierni è di 35 anni circa. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i casi sono stati 10.735. I test eseguiti hanno raggiunto quota 460.694, 3.128 in più rispetto a mercoledì. Sono in isolamento a casa 574 persone, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi. Sono 1.718 le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 1.030, Nord Ovest 447, Sud Est 241).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid sono complessivamente 16, 3 in terapia intensiva (stabili rispetto a mercoledì).

Le persone complessivamente guarite sono 9.008: 117 persone clinicamente guarite, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 8.891 dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Sara Bessi