Targetti, l’outsider: "Siamo liberi dai partiti. Vogliamo una città che premi il merito"

L’imprenditore blogger: "Il Pd ha costruito in anni un sistema di potere. La sudditanza conta più delle competenze: i risultati si vedono. Prato. divisa in due: quella garantita magari grazie al partito e quella che lavora". .

Targetti, l’outsider: "Siamo liberi dai partiti. Vogliamo una città che premi il merito"

Targetti, l’outsider: "Siamo liberi dai partiti. Vogliamo una città che premi il merito"

Imprenditore e blogger. Perché si è candidato a sindaco?

"Per rappresentare quella parte di città che lavora e produce, che non ha il posto fisso nel pubblico e ogni giorno deve fare i conti con la burocrazia. Per provare a costruire una classe dirigente slegata dalle vecchie logiche dei partiti e portare un po’ di concretezza nelle istituzioni".

Qual è la differenza fra Targettopoli e le altre liste.

"Le mani libere rispetto alle dinamiche dei partiti nazionali, un forte pragmatismo, la serietà e la fattibilità del nostro programma. Il fatto che tutti noi abbiamo un lavoro, l’amore per la città e la voglia di cambiare".

Un bilancio di questa campagna elettorale.

"Da cinque mesi stiamo girando la città, siamo stati i primi a cominciare. Abbiamo incontrato tantissime persone stanche dei partiti tradizionali e abbiamo avuto tanti positivi riscontri. ‘Ci piace sentirvi parlare con un linguaggio diverso’: quanti ce l’hanno detto e anche il fatto che io sia il candidato sindaco più giovane penso un po’ conti. Abbiamo visto una città divisa in due: quella garantita magari grazie alla tessera di partito e quella che lavora".

La bella sorpresa?

"A Targettopoli si sono avvicinate con entusiasmo tante persone disposte a impegnarsi per la città. Persone che non hanno mai ‘fatto politica’. E’ una bella sorpresa e un grande segno di speranza per il futuro".

La delusione?

"Aver toccato con mano in tanti luoghi e su tanti temi quella sensazione di omertà che è il frutto di un sistema di potere che a Prato è radicato da anni e non premia competenze e capacità, ma la sudditanza. Sono tante le persone che preferiscono non esporsi pubblicamente, in particolare nel mondo dello sport e della sanità. Se non cambiamo questo sistema di potere, Prato non farà mai il salto di qualità necessario: saranno premiati i fedeli magari mediocri e non i meriti. Sono convinto che questo sia il problema fondamentale della città, che ne alimenta altri".

Il più grave secondo lei?

"La marginalità politica e istituzionale che ha causato gravi arretratezze nelle infrastrutture. Poi ad ogni campagna elettorale le solite promesse, come la fuffa della metrotramvia Pecci Peretola. Pensano che la gente non abbia memoria? Il trasporto pubblico è peggiorato da quando la Regione lo ha affidato ai francesi e con la multiutlity la città ha ceduto asset strategici, perdendo spazi di sovranità a favore di Firenze. La sfida è avere una classe dirigente libera e capace di garantire l’interesse di Prato".

Una priorità nel programma.

"Più uomini per la municipale. Prato ha 70 agenti in meno di quelli di città di dimensioni analoghe. La sicurezza è uno dei problemi più sentiti dai pratesi e il Comune deve fare quello che è nelle sue competenze, affiancando le forze di polizia".

Dice che le copiano le idee.

"Quando sono buone è importante che vengano condivise. Diverso è far passare per proprio un progetto di altri. Ci ha fatto davvero arrabbiare che il Pd abbia copiato pari pari il nostro progetto sulle Badie, che abbiamo costruito ascoltando i cittadini, con tanto studio e lavoro".

Un giudizio sulle giunte Biffoni

"Ottimo sulla gestione ordinaria, molto negativo sui grandi progetti. E’ mancata un’ambizione sui fondi del Pnrr, abbiamo visto tanti rendering rimasti sulla carta e fabbriche dell’aria... Le urban jungle e i 12 milioni pubblici spesi al Macrolotto zero saranno utili per le passerelle degli architetti, ma hanno avuto poco impatto sulla città. In questi dieci anni non c’è un problema infrastrutturale che sia stato risolto, a partire dagli impianti sportivi".

Cosa pensa dei sondaggi?

"Sono finti. La vertità nelle urne"

Perché un pratese dovrebbe votare per voi?

"Siamo liberi, abbiamo un lavoro e competenze. Le nostre proposte sono serie e concrete, non un libro dei sogni".

Anna Beltrame