Stroncato da un malore il presidente dell’Arci "Grave perdita, se ne va un amico della città"

Enrico Cavaciocchi, 64 anni, è morto mentre era in bici sull’Aurelia a Rosignano. E’ stato trovato sul ciglio della strada da alcuni passanti

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Era in vacanza a Castiglioncello con un amico per godersi il primo week end dal sapore estivo.

Ieri Enrico Cavaciocchi, 64 anni, architetto e storico presidente dell’Arci, è uscito in sella alla sua bicicletta per una tranquilla pedalata. Ma qualcosa è andato storto e la bella giornata di sole si è trasformata in tragedia. Poco prima delle 13, Cavaciocchi ha perso conoscenza, probabilmente per un malore, cadendo sull’asfalto della via Auralia a Rosignano. Sul posto sono intervenuti i soccorritori della Pubblica Assistenza di Cecina con il medico, che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso per arresto cardio-circolatorio. In un primo momento era stato allertato anche l’elisoccorso, ma poi è stato fatto rientrare alla base. Sul posto è arrivata anche la polizia municipale che ha contattato, con il cellulare di Cavaciocchi, l’amico che era in vacanza con lui. L’amico si è precipitato sul luogo dove è stato ritrovato il corpo senza vita del presidente dell’Arci e ne ha confermato le generalità in quanto era senza documenti. La salma sarà riportata oggi a Prato dalla Pubblica Assistenza e sarà esposta alle cappelle del commiato di via San Jacopo.

Cavaciocchi era presidente provinciale dell’Arci dal giugno 2016, venendo eletto all’unanimità dal consiglio direttivo dopo le dimissioni del suo predecessore Andrea Barni. In precedenza, dal 2011, era stato presidente del circolo Arci Ballerini di Mezzana, oltre ad avere alle spalle nel movimento circolistico ruoli di dirigente, consigliere, membro della presidenza e vicepresidente. Di professione era architetto nello studio di via Roma ‘Baldi e Cavaciocchi’, iscritto all’albo dell’ordine dal 1987. Era un grande appassionato di bicicletta, tante le foto che lo ritraggono a scalare colline, montagne o a fare viaggi fuori porta. Importante anche il suo impegno nel sociale, nel terzo settore e nel volontariato: tutti ambiti che hanno caratterizzato il suo mandato da presidente. Carica che tra l’altro era in scadenza, ma che il prossimo settembre lo avrebbe visto confermato al timone del movimento di via Roma visti i consensi ottenuti sul suo operato nel corso di questi anni. Da ricordare in particolare due operazioni per consolidare la situazione patrimoniale dei circoli: il mutuo soccorso durante il covid, con i circoli più ricchi a sostenere economicamente quelli più in difficoltà, scongiurando anche una sola chiusura. E poi l’acquisto dell’immobile di via Filippino del circolo Orsetti, evitando così che potesse essere sfrattato. "Perdo un amico, un fratello, una persona con cui ho condiviso tanti momenti sia nell’Arci che nella vita privata - commenta Massimo Chiarugi, tesoriere dell’Arci e grande amico di Cavaciocchi -. Enrico era una persona buona, sempre pronta ad aiutare gli altri, che ha dato sempre il massimo per l’Arci. Un mesetto fa si era dovuto fermare in bicicletta per un po’ di affaticamento, ma poi gli accertamenti erano risultati negativi. Ora invece apprendiamo di questa tragedia. Sono senza parole, sono vicino alla famiglia. Perdiamo un grande presidente e un grande uomo". A intervenire per ricordare la figura di Cavaciocchi è anche il sindaco Matteo Biffoni. "E’ una morte improvvisa che lascia tutti increduli quella di Enrico Cavaciocchi – dice -. Una notizia che ci lascia attoniti, se ne va un amico della città e del territorio. Non ci sono parole. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore". Cavacciocchi lascia la compagna e una figlia.

Stefano De Biase