Si viaggia in aereo ma non sulle ambulanze

Il trasporto disabili ancora senza linee guida, ripartenza a scartamento ridotto. La Misercordia: "Siamo scesi da 120 a 10 uscite al giorno"

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Si riprende a volare sugli aerei di linea, ma non ci sono ancora le linee guida per il trasporto disabili. In un Paese dove si torna a giocare al calcio, ad andare al cinema senza mascherina e con i pop corn, c’e una folla invisibile che ancora non può riprendere le proprie abitudini. Sono le persone con disabilità mentali o motorie, che continuano a non avere assistenza o servizi e ancora non possono frequentare i centri diurni di Prato e della provincia. Tutto il peso è piombato sulle famiglie, un dramma silenzioso, in un isolamento che dura ormai da 100 giorni.

A parlare del problema del trasporto è Gianluca Mannelli, proposto della Misericordia di Prato: "I servizi sociali relativi al trasporto disabili sono cessati con la chiusura delle strutture diurne, ora alcune hanno ripreso l’attività ma in maniera ridotta, quindi i trasporti non sono ripartiti come prima dell’emergenza", spiega Mannelli. "Stiamo inoltre aspettando che la Società della salute regionale e l’assessorato del Comune ci informino sulle linee guida da tenere per quanto riguarda la sanificazione e la sicurezza dei mezzi. Passeranno ancora giorni perché si ricominci a pieno. Credo che si dovranno organizzare ingressi scaglionati nelle strutture con meno persone trasportate sui mezzi. La Misericordia di Prato non ha mai cessato l’attività di trasporto sociosanitario nemmeno in pieno Covid, ad esempio per i dializzati, ma c’è da dire che le visite specialistiche erano ridotte all’osso. Pochissimi anche gli accessi al pronto soccorso. La richiesta di servizi nel periodo d’emergenza è calata di almeno il 30%. Da parte nostra - conclude il proposto – c’è la massima attenzione e solidarietà verso queste famiglie, capiamo i loro disagi. Il punto è quello di poter continuare a svolgere servizi adeguati, servono linee guida ufficiali per la sicurezza non solo degli operatori ma anche dei trasportati. Se necessario li porteremo uno alla volta". Christian Gori, caposervizio della Misericordia, entra nel dettaglio dei numeri: "Piano piano i servizi stanno tornando verso la normalità. Da lunedì (oggi, ndr), ricominceremo anche con il trasporto disabili, ma in tutto saranno una decina quelli programmati contro i 120 circa al giorno che effettuavamo prima del Covid". E così la pandemia ha accentuato ancora di più le disparità tra normodotati e disabili, facendo mancare l’assistenza e l’impegno degli operatori qualificati.

Andrea Meoni, è il presidente della Pubblica assistenza L’Avvenire di Prato che si occupa anche del trasporto disabili, tranne che per i servizi convenzionati con il Comune. "Parteciperemo al prossimo bando – spiega Meoni – per il momento la problematica riguarda soprattutto i viaggi dei disabili. Per ora sono fermi, sia per la mancanza di linee guida regionali sia per una ragione di semplice logistica: sui mezzi più piccoli si possono fare solo viaggi singoli con un autista più un accompagnatore, mentre sui mezzi più grandi i posti non sono più di tre, quindi organizzare un viaggio diventa assai difficile, mentre noi non abbiamo nessun tipo di indicazione a cui attenerci. Per il resto dei servizi, il calo è stato - prendendo in considerazione tutto il periodo di lockdown - del 25-30% e la maggior parte dei viaggi per visite specialistiche è slittata di tre mesi, finendo in un imbuto di date da cui adesso è davvero difficile uscire. Senza contare che tra gel, mascherine e distanze si perde più tempo nello svolgere i servizi ed è anche tutto più lento. Ma piano piano sono convinto che torneremo alla normalità".

Elena Duranti