CATERINA CAPPELLINI
Cronaca

"Salviamo la fornace di Bacchereto". Nati qui il genio e l’arte di Leonardo

L’appello dello studioso Solari per l’edificio, nella frazione di Carmignano, oggi abbandonato e inagibile

Il professor Ernesto Solari, tra i massimi studiosi viventi dell’opera leonardiana

Il professor Ernesto Solari, tra i massimi studiosi viventi dell’opera leonardiana

"Salviamo la fornace di Bacchereto: qui è nato il genio di Leonardo, la sua arte, la sua mente, la sua visione del mondo". Con queste parole, il professor Ernesto Solari — tra i massimi studiosi viventi dell’opera vinciana — ha lanciato un appello forte e accorato: salvare la fornace di Bacchereto, oggi abbandonata e inagibile, ma un tempo vero e proprio ‘laboratorio delle origini’ del genio di Vinci. La fornace, dove ancora bambino Leonardo imparò a modellare la terra e cuocere la maiolica sotto la guida dello zio Francesco, non è soltanto un reperto di archeologia industriale: è un luogo simbolico, il cuore plastico della formazione leonardiana, un perno, come lo definisce Solari, attorno al quale ruotano le prime esperienze tattili e artistiche del giovane artista e inventore di Vinci.

Leonardo non si formò solo nelle botteghe fiorentine. Prima di Verrocchio, c’è stato Montalbano, la grande ‘palestra della vita’ dove ricevette — tramite lo zio — un’educazione ai cinque sensi, alla natura, alla materia. Un’educazione profonda, quotidiana, che si ritroverà in tutte le sue opere mature, dalle invenzioni meccaniche alla pittura, fino alla scultura.

Perché sì, esiste un Leonardo scultore, finora poco riconosciuto, ma che secondo Solari va riscoperto proprio a partire da Bacchereto.

"Lì – continua Solari – nel 1471, Leonardo avrebbe realizzato la celebre quadrella con l’Arcangelo Gabriele, un piccolo capolavoro in maiolica lustro, firmato e datato, oggi di proprietà privata. Un’opera unica nel panorama ceramico, testimonianza di quelle abilità plastiche che precedettero e influenzarono la sua più celebre arte pittorica". La fornace, oggi in vendita, rischia l’oblio.

"Eppure – insiste Solari – potrebbe essere il punto di partenza per una nuova valorizzazione del territorio: Bacchereto ha più elementi autentici legati a Leonardo di quanti ne abbia Vinci. Dalla casa dei nonni alla passione per la terra e per il vino, fino alla bottega ceramica".

Dunque un patrimonio storico, artistico ed emozionale che attende solo di essere riscoperto. Il futuro del genio di Leonardo passa dalla sua infanzia, e quell’infanzia parla ancora — silenziosa — dalle mura scrostate di una fornace a Bacchereto.

Caterina Cappellini