Prato, tragedia dopo una lite: spara al fratello poi si uccide. E' stato un agguato

E' successo questa notte a Oste di Montemurlo

Colpi di pistola nell'appartamento, morti due fratelli (foto Attalmi)

Colpi di pistola nell'appartamento, morti due fratelli (foto Attalmi)

Montemurlo (Prato), 4 giugno 2021 - Tragedia a Oste di Montemurlo (Prato). Ieri sera poco dopo dopo le 22 due fratelli, Giacomo, 54 anni,  e Maurizio Pusceddu, 60 anni, originari della Sardegnasono stati trovati morti all'interno di una abitazione in via Pomeria 45 a Oste. Si tratterebbe di omicidio-suicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al culmine di una lite il più giovane dei fratelli, Maurizio Pusceddu, che risulta senza fissa dimora, avrebbe raggiunto l'abitazione del più anziano a Montemurlo con una pistola Beretta a caricatore pieno - l'arma, regolarmente detenuta, è stata ritrovata sul posto - e avrebbe sparato due colpi per ucciderlo. Infine si sarebbe tolto la vita con un colpo di pistola alla testa. I due cadaveri erano tra l'entrata dell'appartamento e il pianerottolo. Uno dei due fratelli con una pistola avrebbe sparato all'altro, dopodiché si sarebbe tolto la vita. Sono stati i vicini, sentendo gli spari, ad allertate le forze dell'ordine. Accanto ai cadaveri, vicino alla porta d'ingresso, è stata trovata una pistola Beretta di proprietà di uno dei fratelli. Indagini in corso per accertare il movente alla base della tragedia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Prato e di Montemurlo, i carabinieri della Scientifica, il sostituto Lorenzo Boscagli, il medico legale Brunero Begliomini e una pattuglia della Municipale. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza e sequestrati i telefoni cellulari delle vittime. 

Ha avuto la dinamica dell'agguato l'omicidio-suicidio tra fratelli  nella casa che condividevano sino a tre anni fa fin quando uno di loro ha cessato di abitarci. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in queste ore, Maurizio avrebbe aspettato il ritorno a casa del fratello Giacomo nascondendosi, anche col favore del buio, nelle scale che conducono al terzo piano del condominio dove giovedì sera tardi gli inquilini hanno sentito gli spari. Dopo averne atteso il ritorno a casa, Maurizio avrebbe dunque esploso due colpi di pistola - una Beretta regolarmente detenuta - che hanno colpito Giacomo a una spalla e alla testa mentre stava per aprire la porta del suo appartamento. Poi si sarebbe ucciso a sua volta con un colpo sparato alla testa.  Entrambi avevano lavorato come operai nel settore tessile ed il più anziano era andato in pensione e si era allontanato. Nessuna certezza, al momento, sul movente dell'omicidio: si sa che i rapporti fra i due fratelli erano tesi ma al momento non emerge l'esatta causa scatenante dell'azione. Le indagini sono in corso.

Il sindaco Calamai: "Una tragedia che colpisce tutti. Oste una frazione tranquilla"

«Non vorremmo mai che accadessero tragedie come questa. Oste è una frazione tranquilla e questo terribile fatto di sangue ha colpito profondamente l'intera comunità». Queste le prime parole del sindaco Simone Calamai che già ieri sera, 3 giugno, si è recato il via Pomeria, 45, dov'è avvenuto l'omicidio-suicidio dei fratelli Pusceddu. "Dai primi riscontri delle indagini, ancora in corso, il dramma dei fratelli Pusceddu non pare in alcun modo legato alla criminalità, ma purtroppo a questioni familiari che gli inquirenti avranno modo di accertare. Un gesto folle e insensato che ha spezzato due vite. Un grande lutto che ci colpisce e ci addolora. Per questo mi stringo in segno di cordoglio ai familiari delle due vittime". Dai racconti degli amici, pare che Maurizio Pusceddu, il fratello maggiore che ha rivolto l'arma contro Giacomo togliendosi poi la vita, da qualche giorno fosse ospite nell'appartamento del fratello in via Pomeria e che avesse già dimostrato segni di disagio. La famiglia Pusceddu era radicata sul territorio fin dagli anni Settanta, quando si trasferì a Montemurlo dalla Sardegna. Giacomo faceva l'operaio e viveva da sempre nel condominio di via Pomeria: "Le persone che conoscevano Giacomo Pusceddu lo descrivono come una bravissima persona, socievole e apprezzato da tutti. È davvero un dolore dover raccontare storie come questa", conclude il sindaco Calamai.