Dall’Africa con il pallone nel cuore: nel Coiano si avvera il sogno di quattro migranti

Il Coiano Santa Lucia premia l’impegno di Mamadou e dei suoi amici che si alleneranno per conquistare la Prima Categoria

I  giovani richiedenti asilo durante un allenamento. Nella prossima stagione giocheranno in Seconda categoria

I giovani richiedenti asilo durante un allenamento. Nella prossima stagione giocheranno in Seconda categoria

Prato, 13 agosto 2018 - Dalla Uisp alla Seconda Categoria in dodici mesi, con il sogno nel cassetto di alzare ulteriormente l’asticella sognando un’altra promozione. Il Prato sta attraversando un momento delicato e pieno di incognite verso un futuro che, alle soglie di Ferragosto, è ancora quanto mai incerto, ma tra le varie società calcistiche cittadine è ancora possibile, per fortuna, trovare qualche storia a lieto fine. E’ il caso di Mouctar Barry, Oriji Chidiebere, Joh Kennedy Bah e Mamadou Juma, richiedenti asilo provenienti dall’Africa e ospiti delle strutture cittadine deputate all’accoglienza.

Erano loro i pilastri della formazione «parallela» del Coiano Santa Lucia, che lo scorso anno si è piazzata a metà classifica nel campionato Uisp, sotto la guida dell’ex – giocatore di Prato e Fiorentina Gabriele Zottoli. Hanno nel complesso dimostrato di avere piedi tutt’altro che ineducati, specialmente nelle giornate di vena. Durante l’anno sono migliorati anche dal punto di vista della disciplina tattica e della continuità di rendimento. Una crescita costante, avvenuta sotto gli occhi attenti degli ‘addetti ai lavori’ che hanno intravisto in questi ragazzi la stoffa di calciatori di buon livello. Al punto di riuscire a guadagnare l’accesso in prima squadra a suon prestazioni convincenti (specie nell’ultima parte della competizione).

Si alleneranno perciò alle dipendenze di mister Leonardo Tinti e nel 2018/19 lotteranno insieme al resto della truppa per conquistare l’approdo in Prima Categoria. Obiettivo che il CSL ha sfiorato piazzandosi sesto lo scorso maggio e che riproverà a centrare con maggior convinzione, come dichiarato il mese scorso in occasione della presentazione ufficiale. Ma chi sono e in che ruolo giocano i nuovi arrivati? Prima di raccontare la loro storia è importante sottolineare come, ancora una volta, lo sport abbia dimostrato di avere tutte le carte in regola per fungere da collante sociale e da trampolino di lancio per l’integrazione di persone che arrivano da lontano. Chidiedere è un centrale difensivo che ha nella forza fisica la miglior qualità. Bah e Barry giocano nella zona nevralgica del campo con compiti di filtro e rilancio, mentre la fantasia promette di aggiungerla Juma, che il suo ex allenatore ha definito un esterno ‘alla Robben’. «E’ bravo nel creare superiorità numerica e converge spesso verso il centro sfruttando la sua velocità per tentare la conclusione – spiega Zottoli – Deve solo disciplinarsi maggiormente dal punto di vista tattico ed essere più continuo».

E il loro ex tecnico sembra non avere dubbi sulle loro potenzialità. «Se riescono ad entrare in perfetta sintonia tecnica con i compagni, sono certo che potranno dare un contributo apprezzabile nel raggiungimento degli obiettivi fissati. «Credo che iniziative sportive come quella che stiamo portando avanti da anni dimostrino come lo sport in generale e il calcio in particolare possano rappresentare un importante veicolo di integrazione sociale - ha commentato Roberto Macrì, presidente del Coiano Santa Lucia e della Fondazione Opera Santa Rita, chiosando poi sul futuro della «seconda squadra - Di certo c’è che l’avventura continuerà, vedremo se all’interno della Uisp o meno».