Poggio, Martina è la prima laureata via internet. La tesi discussa nel salotto di casa

La studentessa non ha rinunciato al vestito buono per l'occasione ma ai piedi le pantofole per stare più comoda. E la famiglia aspettava in cucina.

Martina Rogai prima laureata di Poggio via web

Martina Rogai prima laureata di Poggio via web

Poggio a Caiano Prato), 2 aprile 2020 – La tesi di laurea si discute da casa. Ormai all’università di Firenze causa forza maggiore con le restrizioni per l’emergenza Coronavirus, sono sempre più frequenti le tesi discusse via Skype. E Martina Rogai è la prima laureata di Poggio a Caiano via internet. Martedì 31 marzo ha discusso da casa la tesi di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia.

Sei gli studenti dell’università di Firenze collegati via web con l’ateneo per la prima sessione di laurea e l’emozione non è mancata perché non era prevista questa modalità, approntata in poche settimane. Martina, 28 anni, ha discusso una tesi sperimentale di sintesi con relatrice la professoressa Gabriella Guerrini e correlatrice la professoressa Maria Paola Giovannoni. Buona parte del 2019 la studentessa lo ha trascorso in laboratorio, poi è giunto il momento della discussione della tesi.

«Devo ancora metabolizzare questa discussione on line – racconta Martina –avvenuta nel salotto di casa mentre la famiglia era ad attendere in silenzio in cucina. Non ho rinunciato al vestito elegante ma sono rimasta in pantofole per essere più comoda e concentrata. Devo ringraziare relatrice e correlatrice perché in questo percorso mi hanno seguito con impegno, direi quasi materno. Le ultime settimane non sono state semplici, a causa delle restrizioni, per le correzioni e abbiamo fatto tutto via internet». E alla fine Martina si è laureata con 107/110 ed ha festeggiato virtualmente con gli amici e compagni di corso, e in casa con la famiglia. Martina ha ereditato la passione per i laboratori dal padre che è laureato in chimica, la madre Luana Amodei è un agente della polizia municipale di Poggio in pensione. Poi c’è un fratello maggiore di professione autista. E Nel futuro? «Mi piacerebbe lavorare in farmacia – dice – in quanto durante il tirocinio mi sono trovata molto bene. Ma anche il lavoro nell’industria farmaceutica non è da escludere».

M. SerenaQuercioli