"Pitti Filati? Presenti con ottimismo" Si rivedono anche clienti dagli Usa

Sono 29 le imprese pratesi che saranno presenti alla kermesse di Firenze dal 29 giugno al primo luglio

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Conto alla rovescia per Pitti Filati 91, che dopo le due edizioni alla Stazione Leopolda torna dal 29 giugno al primo luglio nella sua location originaria, la Fortezza da Basso a Firenze. Il distretto pratese non può mancare a questa grande occasione di incontro con i clienti che finalmente si riaffacciano anche dagli Usa. La fiera si riappropria della sua dimensione iniziale: le aziende di filati pratesi che parteciperanno alla kermesse sono 29 e a queste si aggiungono anche quattro imprese di servizi alle imprese tessili. Se l’edizione di febbraio appariva ancora un po’ limitata per via delle restrizioni dettate dall’emergenza coronavirus, adesso la manifestazione assume un valore di rilancio ancora più decisivo del mondo tessile dei filati. Il tutto inquadrato in un momento caratterizzato da tante criticità: l’incremento dei costi delle materie prime, la difficoltà nel reperimento delle stesse, i rincari dei costi energetici. Un quadro reso più complicato dal conflitto bellico in Ucraina.

I pratesi arrivano al salone tessile con una buona dose di ottimismo, sebbene in un quadro mondiale imprevedibile.

"Già dallo scorso anno - sostiene Federico Gualtieri della Filpucci - abbiamo notato una crescita di richieste e domande da parte dei clienti. Gli ordini sono stati buoni riguardo alla stagione invernale. C’è stata tanta voglia di riaprire i negozi e ricominciare con una vita normale in un periodo anomalo, come tutti sappiamo, anche per lo scoppio della guerra in Ucraina. Gli ordini sono andati bene anche nel periodo estivo che, lo sappiamo, è comunque un ambito di nicchia". Ciò che preoccupa Gualtieri è semmai il fatto che il pronto moda, in particolare quello cinese, sia rimasto sostanzialmente fermo: "Non si è praticamente mosso a differenza di quanto previsto, colpa di un certo scetticismo sulla situazione generale. Si nota un rallentamento riguardo alle domande" . Gualtieri vede comunque un passo verso la normalità nelle tante richieste di partecipazioni di clienti esteri, anche dagli Stati Uniti. Al netto della pandemia, Raffaella Pinori di Pinori Group sottolinea come la stagione sia stata finora molto intensa. "Anzi continuano ad arrivare ordini con consegne anche ad ottobre. L’incognita sta semmai negli aumenti dei costi che hanno fatto lievitare i listini. C’è da valutare anche il freno delle esportazioni in Cina per motivi legati alla logistica e al Covid. A quetso va aggiunto il fatto che i clienti hanno cambiato il modello di acquisto per colpa dell’aumento del costo della vita". I prezzi delle materie prime, non è un dato nuovo, sono alle stelle: l’acrilico è passato da 3 euro a 4,5 euro mentre il cotone è quasi raddoppiato da 6 a 11 euro.

Sara Bessi