Panificio Toscano, fallisce la mediazione: il presidio di protesta va avanti

Fumata nera dopo l'incontro con il prefetto

La protesta davanri all'azienda

La protesta davanri all'azienda

Prato, 16 luglio 2019 - E' fallita la mediazione in prefettura per la vertenza del Panificio Toscano. I Si Cobas non hanno accettato la proposta per i lavoratori decidendo di andare avanti con il presidio in via Vannucchi, sede dell'azienda. Sindacati ancora più spaccati, con Cgil e Uil che hanno una posizione totalmente diversa rispetto ai Si Coba.

Intanto c’erano circa 80 persone nel tardo pomeriggio all’assemblea pubblica organizzata davanti al Panificio Toscano in via Vannucchi. Non solo i lavoratori che da giorni stanno portando avanti lo sciopero con presidio permanente ma anche alcuni rappresentanti del mondo della politica come Gabriele Bosi del Pd, Chiara Bartalini dei 5 Stelle e il consigliere regionale Tommaso Fattori.

Tutti hanno atteso l’esito dell’incontro in prefettura, prima di ascoltare le parole del sindacalista dei Cobas, Luca Toscano, che ha annunciato: «Lo sciopero va avanti». «Vedere tante persone a questa assemblea è un segnale importante – dice la sindacalista Sara Caudiero – Dobbiamo dare sostegno a tutti quei lavoratori che hanno deciso di lottare contro il sistema di sfruttamento presente a Prato. Diciamo basta alle aziende che si approfittano degli operai e che pensano di poterli trattare come schiavi». Durante il dibattito è stato ricordato come «operai specializzati guadagnino 5,50 euro l’ora» e che «sono mesi che viene negato ogni tavolo di confronto». Il caso finirà anche in consiglio regionale con una mozione di Tommaso Fattori. «Tutti devono dire da che parte stanno – commenta – comprese le istituzioni. Prefettura e questura invece pensino a contrastare illegalità, sfruttamento ed evasione».