Noi, la Cina, il mondo. Ecco il Festival Seta. Tre giorni di incontri per capire l’Oriente

Da domani a sabato al museo del Tessuto. Appuntamenti gratuiti

Noi, la Cina, il mondo. Ecco il Festival Seta. Tre giorni di incontri per capire l’Oriente
Noi, la Cina, il mondo. Ecco il Festival Seta. Tre giorni di incontri per capire l’Oriente

Tre giorni a discutere della Cina, del suo rapporto con il mondo, Prato ovviamente compresa, e delle prospettive future. Torna in città la quarta edizione del Festival Seta. Dialoghi sulla Cina Contemporanea, che si terrà al museo del Tessuto da domani a sabato. Tutti gli incontri sono gratuiti e aperti al pubblico (info sul programma in allestimento alla pagina www.festivalseta.com). Si tratta di un appuntamento culturale, politico, sociale, economico e di costume, promosso dall’associazione Orientiamoci in Cina e patrocinato dall’ assessorato alla cultura del Comune, dalla Provincia e dal Pin, un appuntamento che ospita importanti studiosi italiani e cinesi, diplomatici, giornalisti, analisti dell’Ispi e professori di economia internazionale delle principali università italiane ed estere. L’obiettivo degli organizzatori è approfondire la realtà del colosso asiatico alla luce dell’attualità politica-economica mondiale. Prato è stata scelta ancora come sede degli incontri per la rilevante presenza di imprese cinesi (3.700 nelle confezioni e 400 nel tessile solo in città, con il 70% di imprenditori di origine orientale), senza contare la comunità residente che conta quasi 30mila persone. Partendo dai fatti internazionali, l’obiettivo nei tre giorni di incontri sarà quello di approfondire ad esempio il ruolo della Cina e quello del Brics (raggruppamento delle emergenti economie mondiali di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), senza dimenticare Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, all’interno del quadro economico mondiale.

Non mancherà, poi, uno sguardo locale sul ruolo di Prato e della Toscana come realtà sociale che include e costruisce pace, ricordando la figura del sindaco fiorentino Giorgio La Pira che fu una delle personalità cattoliche maggiormente impegnate nell’apertura verso il mondo asiatico. Occhio poi ai recenti modelli di città cinesi ecologiche, intelligenti iperconnesse ed ecosostenibili secondo le contraddittorie spiegazioni interne cinesi e pubblicate sulle maggiori riviste di urbanistica. In particolare riguardo ai presunti processi di mediazione asiatiche raccontati dagli esperti e fotoreporter che hanno vissuto e svolto le loro ricerche in Cina.

Spazio poi alla fantascienza e alla musica rock. Così Han Song, uno dei tre maggiori esponenti della fantascienza cinese contemporanea: "Ne scrivo perché credo che sia la letteratura più libera. Come la musica rock, è ribelle, l’universo non ha limiti, il pensiero non ha freni. Come voi avete infranto molte restrizioni legate alla religione del Medioevo, la Cina di oggi somiglia a quel periodo. La fantascienza può avere un ruolo decisivo nella liberazione del pensiero in Cina".

Interessante il focus sui risultati raggiunti e su ciò che ci aspetta nel futuro della scuola italiana attraverso l’insegnamento della lingua cinese, con l’intervento dei professori dell’Associazione italiana insegnanti di lingua cinese.

Infine si discuterà anche di moda e delle nuove sfide di marketing sempre più accattivanti, volte alla conquista del consumatore cinese e del vasto mercato asiatico, tra strategie ed esempi di campagne pubblicitarie che funzionano.